Ospite di Rtl, Luigi Di Maio ha parlato del Decreto Dignità. Il ministro dello Sviluppo Economico e del Welfare ha detto che sarà il suo primo provvedimento e che si articolerà in più punti, esattamente quattro: la semplificazione burocratica per le imprese; la lotta ad alcune delocalizzazioni delle multinazionali; il contrasto alla precarietà e il divieto a tutto campo della pubblicità al gioco d'azzardo. Un programma ambizioso da portare a compimento nella sua interezza. Si tratta dell'ennesima scelta che sembra voler tutelare tante categorie, nel solco delle linee guida tracciate da un esecutivo che, almeno nelle intenzioni, pare voler dare attenzione ad un'ampia fetta di popolazione.
Per qualcuno anche troppo ampia, considerati i costi di tante intenzioni palesate come il superamento della Legge Fornero sulle pensioni, la flat tax ed il reddito di cittadinanza.
Di Maio pensa alle categorie che hanno dato il 'sangue'
Il 'Decreto dignità', secondo Di Maio, sarà un provvedimento che si preoccuperà di quelle categorie "che hanno dato il sangue per l’Italia". Tra loro ci sono le imprese. L’idea è di eliminare quelle che il leader del Movimento Cinque Stelle ha definito “scartoffie”. Il suo riferimento va agli studi di settore, allo spesometro e al redditometro.
L’altro punto, invece, dovrebbe riguardare le cosiddette delocalizzazioni. Era già stato anticipato qualche giorno fa, ma l’esecutivo potrebbe passare dalle parole ai fatti nel giro di poco tempo.
Nei pensieri c’è la volontà di privare le aziende che hanno ricevuto fondi pubblici della possibilità di spostare le catene di produzione all’estero. Il provvedimento avrebbe la funzione di tutelare l'occupazione in Italia. Di Maio non ha usato giri di parole per raccontare di come non possa più accadere che una fabbrica compri dei macchinari attraverso i sussidi statali, per poi spostarli in un altro Stato, dove magari la manodopera ha un costo inferiore.
Il ministro non ha avuto problemi nel dire che simili escamotage non sono tipici delle piccole e medie imprese, bensì delle multinazionali.
Decreto Dignità: le idee di Di Maio
Di Maio, inoltre, attraverso il Decreto dignità conta di combattere la precarietà. L’intento è quello di ridurre, tra le altre cose, il rinnovo quasi illimitato dei contratti a tempo determinato.
Ma c’è spazio anche per spostare la lente d’ingrandimento su categorie specifiche, come quelle dei riders, ossia coloro che consegnano cibo a domicilio spostandosi in bicicletta o con uno scooter. Lo fanno senza un contratto o un’assicurazione. “Sono le prime persone a cui ho aperto le porte del Ministero del Lavoro” ha detto Di Maio, desideroso di dare regole e normative che possano tutelare la categoria. Il quarto e ultimo punto riguarda il gioco d’azzardo. L'idea del capo politico dei Cinquestelle è quella di vietare la pubblicità che rischia di tentare padri di famiglia, spesso in difficoltà economiche.