Dopo la proposta di attuare il censimento di rom e sinti avanzata da Matteo Salvini, Roberto Speranza ha comunicato la propria decisione di denunciare il Ministro degli Interni ai sensi della legge Mancino, la quale condanna gesti e incitazioni al fine di suscitare violenza e discriminazione su base razziale, etnica, religiosa o nazionale.

Speranza: 'Questa deriva va fermata'

Speranza ha affermato: 'Credo che si stia superando ogni limite. Questa deriva va fermata, e non credo che bastino più le parole; questo è un fatto concreto per provare a fermarla, una denuncia va nella direzione giusta'.

Parole molto chiare, che dimostrano la sua posizione netta in merito alle intenzioni del neoministro leghista, il quale continua a suscitare, giorno dopo giorno, nuovi consensi ma anche nuove polemiche, sia da parte degli altri partiti che da parte degli elettori.

Matteo Salvini non ha ancora replicato alle affermazioni di Speranza, ancora non si sa, dunque, come si svilupperà la vicenda. Che l'esponente di LeU non sia stato l'unico ad esprimere preoccupazione è, però, cosa certa. Infatti, il vicepremier è stato, più volte criticato in merito alle ultime questioni sulle quali si è pronunciato, come il caso della nave Aquarius: alcune espressioni riferite ai cittadini rom, come ''quelli italiani, purtroppo, ce li dobbiamo tenere'' non sono passate inosservate.

Intanto, su Twitter, molti cittadini hanno commentato il caso, utilizzando l'hashtag #Salvinischedacitutti: la maggioranza considera intollerabile una proposta che ricorda il censimento di 'zingari' ed ebrei prima dell'introduzione delle leggi razziali. Un hashtag che va a tenere compagnia a #umanitàperta e #viailbullodalViminale, inasprendo pertanto il divario tra chi si dichiara favorevole alla Politica di Salvini e chi reputa le sue proposte troppo drastiche o discriminatorie.

Sulla vicenda si è espressa anche l'UE, la quale ha affermato che ''un censimento violerebbe i diritti umani'', così come l'espulsione di un cittadino comunitario, prendendo come pretesto le sue origini etniche.

L'intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Dalla parte del ministro dell'Interno si è schierata, invece, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, secondo cui la misura non ha nulla a che vedere con discriminazione e razzismo, ma con una maggiore tutela della legalità e di conformità con i normali censimenti che vengono fatti ai cittadini non nomadi.

Il premier Conte è intervenuto sulla questione: 'Qui nessuno ha in mente di fare censimenti o schedature su base etnica: l'obiettivo è quello di contrastare le situazioni di illegalità e di degrado'. Mentre Di Maio prova a sviare l'attenzione annunciando un censimento dei raccomandati all'interno della Pubblica Amministrazione.