Nel Governo emergono le prime tensioni tra i due artefici dell'esecutivo giallo-verde, Di Maio e Salvini. Finora i rapporti tra i due, oltre ad essere sempre stati cordiali, sono risultati agli occhi dei loro elettori anche in sintonia sui punti programmatici. Nella giornata di ieri, per la prima volta, si è assistito a una piccola divergenza sul tema migranti in occasione dell'approdo della Nave Diciotti.
La vicenda dei migranti della Vos Thalassa
Sulla Nave Diciotti della Guardia Costiera erano presenti 67 migranti, tra cui sei bambini e tre donne.
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini voleva che prima dello sbarco dei profughi fossero condotte le opportune indagini su alcuni fatti di violenza riportati sull'imbarcazione Vos Thalassa. Al momento sono stati identificati gli scafisti e due persone come presunti colpevoli di violenze fisiche che, nel momento dello sbarco, sono stati portati via dalla Polizia di Stato per interrogarli e ascolterà tutti i testimoni presenti al momento del fatto.
La polizia ha identificato i potenziali colpevoli in Ibrahim Bushara (originario del Sudan) e Hamid Ibrahim (originario del Ghana). Al momento i due uomini si trovano in stato di libertà, anche se indagati per violenza privata continuata e aggravata al danno dell'equipaggio e del comandante della nave rimorchio che li aveva raccolti dalle acque.
Le tensioni a bordo erano nate dopo che l'equipaggio della nave aveva comunicato l'intenzioni ai naufraghi di tornare verso la Libia, così alcuni profughi si sono scagliati verso il personale navale che ha dovuto trovare rifugio nelle cabine del rimorchio.
Salvini ha annunciato fin da subito che non avrebbe autorizzato lo sbarco fino a quando non fosse fatta chiarezza su quanto accaduto, mentre Toninelli (ministro dei trasporti) ha dichiarato che le indagini proseguono e che nessuno deve interferire con "i nostri lavoratori".
Oggi la vicenda si è risolta grazie al capo dello Stato Mattarella che ha autorizzato l'attracco della nave e lo sbarco dei profughi, nonostante il parere contrario di Matteo Salvini.
Di Maio su Salvini: 'Se ha esagerato non me ne frega niente'
Di Maio ha dichiarato di appoggiare il capo dello Stato e ha invitato a rispettare le sue decisioni, mentre Salvini ha promesso che andrà fino in fondo alla vicenda: "La Procura si assuma le proprie responsabilità".
Il segretario dei dem Martina invece ha chiesto direttamente le dimissioni di Salvini mentre il presidente della Camera Fico getta acqua sul fuoco dicendo che tutto è stato risolto.
"Il governo ha lavorato insieme" ha dichiarato. "Se Salvini ha esagerato o meno non me ne frega niente" dice Di Maio, plaudendo all'intervento di Mattarella che ha sbloccato la vicenda. Il vicepremier grillino però non vuole entrare nei particolari e chiude la vicenda dicendo che si è trattato di una vicenda tra il Colle e il ministro dell'Interno e che lui era impegnato sui vitalizi, seppur rimarcando che bisogna rispettare il presidente della Repubblica e fare in modo che le procedure impiegate siano più snelle e veloci.