Continuano le espulsioni dal Movimento 5 Stelle per chi non rispetta le regole, per chi preferisce la notorietà alla vita Politica. Il deputato-velista sardo, Andrea Mura, salito all'onore delle cronache per le sue continue assenze dal Parlamento, è stato espulso dal coordinatore nazionale Mario Puddu. Il coordinatore ne ha dato notizia sui social, nella fattispecie sul canale preferito dal movimento, Facebook.
E' fuori gioco chi non mantiene fede agli impegni presi prima delle elezioni con il m5s
"Chi non rispetta le regole, va a casa - ha comunicato Puddu - Andrea Mura era stato candidato per fare il parlamentare della Repubblica italiana, a patto di seguire delle regole ben precise: taglio di stipendio e presenza costante in Parlamento.
Con altre formazioni politiche è possibile fare carriera politica, pur non presenziando in Parlamento, con il M5S ciò non è consentito. Da noi resta solo chi segue le regole, per chi vuole solo una poltrona non c'è spazio". Ha chiosato il coordinatore nazionale, stroncando sul nascere una possibile polemica politica.
Taverna: troppe assenze e irresponsabilità perciò 'fuori dal movimento'
Anche la senatrice Paola Taverna lo comunica, sempre tramite Facebook. "Andrea Mura, con il 96,8 % di assenze in Parlamento ha dimostrato irresponsabilità, menefreghismo e mancanza di rispetto nei confronti degli italiani che lo hanno votato. Per questo il deputato Andrea Mura è espulso dal Movimento 5 Stelle".
Anche per la senatrice, quindi, non c'è posto per chi contravviene agli obblighi ed ai doveri sottoscritti. "Io faccio politica in barca" aveva dichiarato il deputato velista qualche giorno fa e per tale motivo subito dopo è stato investito da una pioggia di critiche.
L'espulso si difende sostenendo che le sue parole sono state fraintese
"Le mie parole sono state fraintese - ha tentato di difendersi lo skipper - L'ho fatto presente fin da subito al Movimento che non volevo fare il parlamentare, ma il testimonial". Ha chiesto, quindi di rettificare le parole riportate dalla "Nuova Sardegna" a tutela della sua reputazione.
Il parlamentare ha inoltre affermato che lui ha un grande rispetto per l'attività del Parlamento e non si sognerebbe mai di affermare cose che possano ritorcersi sulla sua persona. Nella sua difesa, oltre a smentire le affermazioni attribuitegli dal giornale locale, contesta anche la percentuale delle assenze. Nei suoi calcoli la presenza fino al 19 luglio sarebbe pari al 59%. Infine chiude l'autodifesa affermando che "non è vero che sto veleggiando. La mia barca è ferma dal settembre 2017".