Il discorso che il presidente degli Stati Uniti Donald J.Trump ha tenuto ieri alle Nazioni Unite è durato 35 minuti, di cui molti sono stati dedicati al principio "America First" che ha portato il tycoon alla presidenza Usa. Trump ha parlato quindi della sua sfida alla globalizzazione e ha comparato il cambiamento dei rapporti tra Stati Uniti e la Corea del Nord con la sempre maggiore tensione con l'Iran. Ha infatti attaccato il governo di Rohani, da lui giudicato come una "dittatura corrotta", affermazione che non è stata gradita da Teheran.
I temi del discorso e l'accusa all'Iran
L'accoglienza che l'Onu ha riservato a Trump non è certo stata calorosa, e il pubblico ha anzi risposto con una risata quando il presidente Usa ha affermato che la sua amministrazione aveva realizzato "più della metà di qualsiasi altra amministrazione" nella storia degli Stati Uniti. Trump ha proseguito vantando il rafforzamento della sicurezza dei confini e l'aumento dei fondi per l'esercito. "Rifiutiamo l'ideologia della globalizzazione e abbracciamo la dottrina del patriottismo" ha aggiunto, ribadendo così l'idea "America First".
Trump ha poi spostato l'asse del suo discorso sullo scenario internazionale. Prima ha ricordato l'allentamento della tensione con il regime della Corea del Nord, spiegando come l'incontro avvenuto tra lui e Kim Jong Un nel mese di giugno abbia permesso di conseguire "una serie di importanti misure che pochi avrebbero immaginato solo poco tempo fa".
Trump ha poi messo a confronto i difficili rapporti tra Usa e Iran, inaspritisi dopo l'uscita degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare. Accusando i leader iraniani di seminare "caos, morte e distruzione" il presidente Usa ha avvisato che continuerà a mantenere in vigore le sanzioni economiche contro l'Iran finché non vi sarà un cambiamento nell'atteggiamento di Teheran.
Ha inoltre minacciato di aggiungere ulteriori sanzioni.
Le reazioni
Il presidente iraniano Hassan Rohani ha esordito davanti all'assemblea dell'Onu attaccando Trump e il suo governo, definendo l'uscita degli Stati Uniti dall'accordo una "violazione dei diritti internazionali". Rohani ha denunciato violentemente le accuse mossegli dal presidente Usa nel suo discorso, affermando che "alcuni Paesi non rispettano le istituzioni internazionali e ne minano l'esistenza".
Rohani non è stato l'unico a criticare l'operato di Trump. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha denunciato le decisioni del governo statunitense: ha condannato i governi che ignorano le sofferenze della popolazione palestinese e che si sono rifiutati di aiutarla, riferendosi quindi implicitamente alla scelta di Trump di spostare l'ambasciata USA a Gerusalemme.
L'accordo sul nucleare con l'Iran
L'accordo sul nucleare con l'Iran era stato firmato il 14 luglio 2015, sotto l'amministrazione Obama, da parte di cinque degli Stati appartenenti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito, Russia) più la Germania. L'accordo prevedeva la progressiva rimozione delle sanzioni economiche imposte all'Iran a causa della sua Politica sul nucleare.
Teheran aveva accettato di limitare il proprio programma nucleare, permettendo inoltre all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) di compiere regolari visite di controllo in Iran. L'8 maggio scorso Trump aveva preso la decisione di uscire dall'accordo.