Nella notte - ora italiana - la Tv di Riad ha fatto sapere che il giornalista dissidente,Jamal Khashoggi, è morto nel Consolato del Regno, a Istanbul, in una colluttazione durante una lite. Sono trascorsi 18 giorni dall'omicidio del giornalista saudita e corrispondente del Washington Post, e prima di qualche ora fa, l'Arabia Saudita non aveva mai confermato o rivelato particolari sulla vicenda.

Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, fa sapere che i risultati dell'inchiesta saranno resi pubblici e afferma siano in possesso di prove e informazioni sulla vicenda, la cui indagine è guidata dal principe coronato.

Sono 15 i dipendenti turchi del consolato che sono stati interrogati nella giornata di ieri, nel tentativo di capire chi fosse alla guida del minivan che, attorno alle 15, ha trasportato il corpo torturato del giornalista, Jamal Khashoggi, il cui corpo sarebbe stato smembrato.

La morte dopo l'ingresso al consolato

Il giornalista 59enne, si era recato nella sede diplomatica il 2 ottobre, per uscirne morto dopo circa due ore: a “degenerare” sarebbe stato il colloquio con gli agenti, finito in una colluttazione che ha poi portato alla morte, in base alle dichiarazioni del ministero degli esteri di Riad. Il deputato democratico Adam Schiff, della commissione Intelligence della Camera, fa sapere dalla Casa Bianca che il Congresso riterrà i sauditi responsabili per la morte di Khashoggi, qualora a farlo non sarà l'amministrazione repubblicana di Trump, che sembrerebbe prendere tempo prima di condannare l'Arabia Saudita.

Intanto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, evidenzia la necessità di un'indagine immediata e trasparente.

Le indagini

La polizia turca ha proseguito le ricerche in un bosco situato a 15 chilometri dal consolato, estendendo poi le indagini a 90 chilometri, all'interno di una fattoria. Emergono inoltre nuovi particolari, rivelati dagli inquirenti: l'autista del console avrebbe ricevuto proprio per il 2 ottobre - data della morte del giornalista - un giorno di vacanza, concessione che potrebbe essere collegata con l'arrivo anticipato di due membri della squadra della morte arrivati da Riad e atterrati il giorno prima e non lo stesso dell'accaduto. Un dettaglio che potrebbe aver influito sul comportamento del personale del consolato, che potrebbe aver intuito che stava per accadere qualcosa.