Il deputato del Gruppo Misto (ex Forza Italia), Vittorio Sgarbi, ha attaccato molto duramente alla Camera il Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sulle presunte manipolazioni avvenute all'interno del decreto fiscale (la famigerata 'manina' dietro al decreto sulla pace fiscale) denunciate ieri sera dal capo del Movimento 5 Stelle, a Porta a Porta, il programma condotto in tarda serata da Bruno Vespa. Alla Camera, quest'oggi, Sgarbi ha affermato: "Volevo a titolo personale manifestare totale consenso alle dichiarazioni dette con viva passione dall'onorevole Emanuele Fiano (Partito Democratico) e volevo ricordare all'intera aula parlamentare che è del tutto evidente che non sono bastate le minacce e il comportamento di Rocco Casalino delle settimane scorse".

Sgarbi: 'Di Maio non può minacciare il ricorso alla Magistratura'

L'ex forzista, attuale sindaco di Sutri ed ex sindaco di Salemi, ha rincarato: "Oggi quello che si lamenta è che un Ministro di due Ministeri non sappia che i poteri dello Stato italiano sono tre: legislativo, esecutivo e giudiziario", accusando di ignoranza l'esponente grillino e ribattendo con toni accesi: "Non c'è bisogno di minacciare il ricorso alla Magistratura per difendere il buon diritto delle scelte legittime di un Governo. Se poi, come è già accaduto in passato, Luigi Di Maio vota a sua insaputa sarà un problema psichiatrico e non politico".

'Torni a scuola e si trovi un lavoro vero'

L'ex Eurodeputato forzista ed ex Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ha concluso l'intervento, con uno sfogo veemente: "Tutto ciò non riguarda affatto la Magistratura che non deve permettersi di subentrare alle scelte che riguardano il potere legislativo ed esecutivo!

Di Maio è ridicolo! Torni a scuola, torni a scuola, e mi auguro che un giorno trovi un vero lavoro che in vita sua non ha mai avuto!". Questa la conclusione del critico d'arte ed attuale Assessore Regionale ai Beni Culturali nella giunta presieduta dal Presidente siciliano, Nello Musumeci.