Il "Decreto Sicurezza" proposto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini dovrebbe iniziare il proprio iter parlamentare per essere convertito in legge questo lunedì 5 novembre, quando comincerà l'esame da parte del Senato.

Sul piano parlamentare i gruppi che hanno preannunciato battaglia sono quelli del Partito Democratico e di Liberi e Uguali, con qualche piccolo malumore che potrebbe venire anche da dentro il Movimento 5 Stelle, dove alcuni senatori hanno preannunciato di non essere favorevoli alle misure contenute nel Decreto, pur senza ancora chiarire esplicitamente come voteranno materialmente in Aula.

Ma è soprattutto una parte della società civile che si sta mobilitando nelle ultime settimane contro questo provvedimento governativo: proprio per tale motivo è stata infatti indetta manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 10 novembre. Un appuntamento che sarà probabilmente il primo corteo nazionale di una certa consistenza a scendere in piazza contro le politiche del Governo giallo-verde, in un autunno che invece sino a questo momento è risultato piuttosto "freddo" sul piano delle mobilitazioni sociali di "opposizione".

A Roma sabato 10 novembre manifestazione nazionale contro il razzismo e il Decreto Salvini

Il corteo romano del 10 novembre è stato lanciato dopo un'assemblea in cui si sono riunite numerose associazioni, ma anche singole personalità, impegnate nel mondo dell'accoglienza e dell'antirazzismo, raccoltesi attorno all'invito di Baobab Experience.

Esse hanno prodotto un appello per sfidare l'Esecutivo Lega-M5S in occasione della conversione in legge del Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza, il quale viene definito come "un preoccupante attacco generalizzato ai diritti e alle libertà di tutti".

Gli organizzatori affermano di voler scendere in piazza "contro gli attacchi del governo, a cui Minniti ha aperto la strada, contro l’escalation razzista e il decreto Salvini che attacca la libertà".

Le associazioni promotrici richiedono quindi il "ritiro immediato del Decreto immigrazione e sicurezza e del disegno di legge Pillon". Mentre si dichiarano a sostegno di "accoglienza e regolarizzazioni e in solidarietà al sindaco di Riace Mimmo Lucano".

Fra i punti qualificanti del corteo romano vi è anche l'opposizione ai "respingimenti, espulsioni, sgomberi e alla minaccia fascista", oltre al contrasto di altre problematiche sociali particolarmente attuali come la violenza sulle donne e l’omofobia.

Oltre 250 sigle hanno aderito alla manifestazione nazionale che sabato 10 novembre attraverserà il centro di Roma

Il numero delle sigle che hanno aderito ormai è attorno alle 250, fra esse ci sono in particolare associazioni, collettivi, laboratori e centri sociali, gruppi studenteschi, comitati e coordinamenti locali. Hanno aderito pure vari sindacati di base, mentre mancano le firme "pesanti" sul piano nazionale di CGIL, ARCI e ANPI, anche se diverse emanazioni locali di esse saranno in piazza.

Fra le adesioni di soggetti politici, al momento sono pervenute quelle di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, DemA (ovvero il gruppo di Luigi De Magistris), Diem 25 (ovvero la "sezione" italiana del gruppo transnazionale di Varoufakis), la rete Futura (di Laura Boldrini), Partito Comunista dei Lavoratori, Partito del Sud, Sinistra Anticapitalista e L'Altra Europa con Tsipras.

Altri movimenti potrebbero aderire nei prossimi giorni.

Secondo quanto affermato sui propri canali social dagli organizzatori (a tal proposito è nata la pagina Facebook "Indivisibili", che al momento ha circa 2000 follower), sono previste partenze in autobus per Roma da almeno 37 città, situate in quasi tutte le regioni italiane, mentre molti altri manifestanti si muoveranno con treni o con mezzi privati. Sono previste decine di migliaia di partecipanti.

Il concentramento della manifestazione di sabato 10 novembre è fissato per le ore 14.00 nella centralissima piazza della Repubblica, poi il corteo attraverserà buona parte del centro della Capitale, per arrivare infine a piazza San Giovanni dove parleranno i rappresentanti dei vari gruppi promotori.