Pomeriggio infuocato a Roma durante i lavori dell'assemblea nazionale del Partito Democratico. Convocata nella giornata odierna presso i saloni dell'Hotel Ergife a seguito delle recenti dimissioni di Maurizio Martina dalla carica di Segretario nazionale, l'assise ha il compito, da statuto, di avviare una nuova fase congressuale.

Il Partito Democratico ha riunito i propri delegati per discutere le modalità ed i tempi per eleggere una nuova guida e organizzare gli iscritti per superare l'attuale momento di crisi in termini di consenso ed apprezzamento da parte dell'elettorato.

Uno scontro tra l'anima di sinistra e la componente Renziana

Il pessimo risultato delle Elezioni politiche dello scorso 4 marzo ha portato, in sintesi, ad un vero e proprio scollamento tra le due anime più rappresentative del maggior partito della sinistra italiana. Al grosso dei parlamentari eletti vicini all'ex segretario e Presidente del Consiglio Matteo Renzi, si sta contrapponendo una forte componente progressista rappresentata dalla candidatura alla futura segreteria di Nicola Zingaretti.

L'assemblea di oggi, come previsto da molti osservatori, non ha contribuito a chiarire se sarà Marco Minniti, ex Ministro degli Interni, a sfidare in rappresentanza dei 'renziani' la candidatura dell'attuale Governatore del Lazio, sostenuta da molti 'big' del partito, da Gentiloni a Fassino, passando per Franceschini, Cuperlo ed Orlando.

L'intervento polemico della consigliera emiliana Katia Tarasconi

L'assise si è rivelata un vero e proprio boomerang per la classe dirigente. Infatti non ha stabilito con esattezza le date ed il cronoprogramma che dovranno consentire ai propri militanti di eleggere una nuova guida per i prossimi anni. A scaldare gli animi dei delusi ha pensato la delegata emiliana Katia Tarasconi, con un intervento durissimo contro l'attuale classe dirigente tutta.

La giovane consigliera regionale ha esordito chiedendo a tutti i big di farsi definitivamente da parte sostenendo che per evitare una nuova disfatta elettorale occorra risorgere con una nuova squadra di dirigenti. Citando il celebre discorso di Al Pacino nel mitico film "Ogni maledetta domenica", ha dichiarato che il valore della squadra vale prima di quello del singolo.

Secondo la Tarasconi la gente vede il Partito Democratico come 'partito delle elitès' a causa dell'eccessivo e accecante protagonismo degli attuali dirigenti, volti a pensare solo alla propria carriera e non all'interesse degli italiani e che sarebbe stato proprio questo loro comportamento a lasciare un'incredibile spazio elettorale a Salvini ed al Movimento Cinquestelle.