Stavolta la solita, vergognosa grancassa delle fake news via social ha davvero avuto poco tempo per suonare. Anche perché ci sono 'bufale e bufale' e questa, ad onor vero, è maldestra e rasenta davvero il ridicolo. Qualcuno ci ha provato, non sarebbe la prima volta. Il fatto: la notizia che tiene banco in questi giorni è relativa all'operaio, protagonista del servizio de Le Iene che ha dichiarato di aver lavorato in nero nell'azienda del padre del ministro del lavoro, Luigi Di Maio. A quanto pare non era il solo, ma l'oggetto di questa fake news è proprio lui, anzi è un'altra persona spacciata per il lavoratore.

Si tratta di Leonardo Marras, capogruppo del Pd nella Regione Toscana che viene ritratto in una foto con tanto di simboli del partito sullo sfondo ed indicato come l'ormai famoso operaio. "Le Iene questo non lo hanno detto - si legge sul post, attacco talmente classico da rasentare la noia, perché i creatori di fake news non sanno nemmeno essere originali - ma l'operaio che ha accusato il padre di Di Maio era candidato nel 2014 con il PD". Naturalmente è falso, falsissimo, ma come sempre accade in questi casi la gente commenta e condivide liberamente in quella malabolgia di intelletti perduti (o mai acquisiti) che sono ormai i social network. Dunque migliaia di like e condivisioni che proseguono, fino alla verità venuta facilmente a galla nel momento in cui Leonardo Marras, il politico dem ritratto nella foto e spacciato per l'operaio, è intervenuto personalmente.

Marras: 'Ci vuole poco a finire nella macchina del fango dei moralisti da tastiera'

Italiani, popolo di artisti e navigatori. Peccato che la via del mare sia stata smarrita da un pezzo (per non parlare di quella dell'arte) e l'italiano medio preferisca navigare in rete comodamente seduto con tanto di smartphone in pugno. Ed è qui che parte "la macchina del fango dei moralisti da tastiera", come la definisce Marras che condivide la foto in questione.

"Un post costruito prendendo spunto da un'immagine dello scorso febbraio ed una serie di falsità che nel giro di poche ore hanno raggiunto un numero impressionante di condivisioni ed insulti". Perché nella foto in questione, in barba ai leoni da tastiera, non c'è affatto l'operaio che ha accusato Di Maio senior bensì, come già detto, lo stesso Leonardo Marras insieme a tre esponenti del PD toscano.

Una foto scattata durante la campagna elettorale delle ultime elezioni politiche.

Mazzeo: 'Uno schifo senza fine'

Ad intervenire sulla vicenda anche il consigliere regionale toscano del PD, Antonio Mazzeo. "La macchina del fango a 5 stelle non conosce limiti, stavolta con una clamorosa bugia stanno provando a nascondere lo scandalo del 'ministro del lavoro in nero', Luigi Di Maio. Dobbiamo combattere questi spargitori di odio seriale, basta con le fake news e con chi fa Politica soltanto diffondendo falsità ed insulti. Tutti devono sapere e smascherare questo schifo senza fine".