Nella serata di ieri, giovedì 8 novembre, a Livorno si è svolto un incontro intitolato “Più forti insieme. Un nuovo patto sociale a partire dalle città”, organizzato dalla lista civica locale "Futuro!". Per l'occasione è intervenuto Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e fondatore di Campo Progressista, il quale ha fatto una delle sue prima uscite pubbliche dopo quasi un anno, ovvero da quando nel dicembre scorso tramontò l'ipotesi delle creazione di un centrosinistra unito in vista delle elezioni politiche.

Vediamo le parti salienti di quello che è stato detto da Pisapia, intervistato dal consigliere comunale livornese Andrea Raspanti, nell'incontro avvenuto nella città toscana.

Giuliano Pisapia parla della sinistra invitandola a trovare la capacità di governare per cambiare le cose

L'avvocato milanese ha esordito affermando: "Oggi abbiamo bisogno di dialogo e di coesione: in Politica dovremmo un po' smetterla con le certezze assolute, a parte ovviamente i valori di fondo. Ma riguardo al cammino da fare per cambiare le cose e creare le condizioni per diminuire le disuguaglianze e aumentare il progresso, occorre uscire dalla logica 'Io ho la certezza, tu non hai la verità'. Si deve riprendere il concetto di 'Insieme', ovvero che non si può pensare che non esistano più la destra e la sinistra. Per quanto riguarda il nostro campo secondo me la prima cosa da domandarsi è perché a sinistra troppe persone pensano che gli avversari siano quelli più vicini e non invece coloro che hanno valori opposti.

Se non usciamo da questa logica, qualsiasi iniziativa di buona volontà e impegno alla fine non riesce e fallisce".

L'ex sindaco di Milano ha poi detto: "Pochi giorni fa ho letto in un libro del 1994 che faceva ragionamenti sulla sconfitta della sinistra che sarebbe potuto essere scritto oggi. In questi quasi 25 anni ci sono però stati tanti momenti di nuove rivincite e rinascite.

Anche oggi possiamo avere una nuova speranza: è possibile insieme far rinascere una sinistra capace di cambiamento, capace di fare le cose e non invece solo di fare testimonianza. Negli anni siamo stati noi stessi, a sinistra, a creare le condizioni di far morire tutto quello che avevamo costruito. Ma per ripartire serve una nuova modalità di lavoro.

In Italia ci si sono delle fiammelle di speranza che ci credono ancora, il punto è metterle insieme e guardare oltre alle piccole o grandi differenze che ci sono nella sinistra. Cosa si può fare? Innanzitutto essere capaci di uscire dalla mera testimonianza e poi cominciare a ragionare di governare: i cambiamenti si fanno se si hanno i numeri per avere una maggioranza che possa governare, sia essa una città o un Paese. Non trovare le condizioni per avere una capacità di governo significa suicidarsi da soli: perdere la speranza sarebbe politicamente un suicidio, anche per le nuove generazioni. Se governi lo fai tenendo conto della partecipazione, dell'innovazione, dell'ascolto e dell'autocritica.

In questo periodo governano due forze politiche, Lega e M5S, che hanno basato la propria campagna sul dire che non si sarebbero mai messe insieme, poi hanno tradito questa promessa. Noi invece non potremo mai fare una cosa del genere: noi dobbiamo fare un percorso di coesione, fiducia e partecipazione (...) Dire e parlare è facile, fare propaganda è facilissimo, fare opposizione è anche divertente. Un modo per rilanciare una sinistra credibile è però quello di dire che senza la capacità di governare alla fine le cose non si cambiano".

Pisapia: 'Ripartire dal civismo: a sinistra ci dividono meno cose rispetto a quelle che separano Lega e M5S'

Pisapia ha poi aggiunto: "Il lavoro indispensabile per far uscire il Paese da questa situazione tragica si fa ripartendo dalle situazioni locali più concrete, creando le condizioni affinché ad esempio il senzatetto italiano non si senta in conflitto con il senzatetto straniero: su questo il tema del civismo è importante.

Oggi stanno rinascendo molte liste civiche in giro per l'Italia che possono essere parte del cambiamento che vogliamo costruire. Uno dei presupposti è di mettersi insieme perché nessuno da solo ce la può fare".

Poi ha proseguito: "Nei prossimi mesi occorre trovare le modalità almeno per limitare i danni e magari andare oltre. Gli errori della sinistra? Non sull'impegno sui diritti, ma semmai sul dare priorità ad alcuni diritti rispetto ad altri. Il garantismo ad esempio la sinistra lo ha regalato alla destra. Nella scorsa legislatura si sono fatti passi avanti sui diritti civili, ma si è fatto poco per i diritti sociali. La scelta di abolire l'articolo 18 è un errore che la sinistra si porterà dietro per decenni.

Ora è il momento di capire che tutti questi temi hanno un "filo rosso" che li unisce. (...) Il presente può portare consenso, ma il futuro salva il Paese".

Giuliano Pisapia ha infine concluso: "Il Movimento 5 Stelle e Lega hanno distanze abissali su molte cose, ma si sono unite anche vergognosamente tradendo il loro elettorato e le promesse fatte, creando questo Governo. Noi a sinistra abbiamo molte meno cose che ci dividono: non possiamo unirci anche noi?"