Matteo Salvini ha cambiato idea sulla scorta da assegnare a roberto saviano? A giudicare dalle sue ultime dichiarazioni, rilasciate al Tempio di Adriano di Roma a margine della presentazione dell’ultimo libro della giornalista Lilli Gruber, sembrerebbe proprio di si. “Voglio raddoppiare la scorta a Saviano - ha detto il ministro dell’Interno - che poi se gli toccano un’unghia è colpa mia”. Parole che ad alcuni sono risuonate come distensive nei confronti dell’avversario politico che lo aveva definito più volte “Ministro della Malavita”, mentre per altri si tratterebbe solo di una frase ironica.

Fatto sta che, da quando Salvini è divenuto titolare del Viminale nel giugno scorso, le occasioni di scontro con lo scrittore napoletano sono state innumerevoli.

La lunga polemica sulla scorta tra Salvini e Saviano

L’ultimo episodio dello scontro al calor bianco tra il leader della Lega a capo del ministero degli Interni, e il letterato campano che lo considera alla stregua di un bieco razzista, sembra andare nella direzione di una pacificazione tra i due personaggi, anche se i dubbi restano. Dire di voler raddoppiare la scorta a Roberto Saviano, come ha fatto Matteo Salvini ieri, se rispondesse a verità potrebbe essere interpretato come un bellissimo gesto. Ma il fine ironico del ‘capitano’ leghista è tutt’altro da escludere.

Tutto era cominciato non appena Salvini aveva messo piede al Viminale l’estate scorsa, chiedendo una valutazione complessiva sull’assegnazione delle scorte e puntando il dito, in particolare, proprio sull’autore di Gomorra sulla cui situazione “saranno le istituzioni competenti a valutare”. Salvini aveva anche insinuato che, passando molto tempo all’estero (nel suo “attico patrizio” di New York come direbbe Diego Fusaro), forse per Saviano la scorta non servisse.

Roberto Saviano contro Matteo Salvini: ‘Ministro della Malavita’

Una presa di posizione che aveva scatenato la reazione furiosa dello scrittore. “E secondo te Salvini io sono felice di vivere così da più di 11 anni, ho la scorta da più di 26 anni”, aveva detto Saviano rivolgendosi direttamente al ministro e assicurandogli che non si sarebbe fatto minacciare o intimidire da un uomo considerato “Ministro della Malavita”.

La polemica tra i due era poi riesplosa anche ai primi di novembre quando Salvini aveva detto di voler mettere “un pochino di ordine” sulle scorte, con una riduzione prevista di circa il 30%. “L’impressione è che, da fastidioso parassita, tu valga poco, molto poco”, lo aveva subito apostrofato con grettezza Roberto Saviano. Per tutta risposta il capo leghista aveva cercato di mostrarsi comprensivo. “Ho solo chiesto di ragionare sull’ipotesi di rivedere alcune di queste 600 tutele”, aveva detto. Ma dopo l’ironia di ieri sulle unghie rotte di Saviano si attende la nuova controreplica del suo avversario.