Nuova bagarre in Aula, durante l'audizione del ministro dell'Economia in Commissione Bilancio. L'opposizione ha dato segno di non poca agitazione anche nei giorni scorsi, in occasione del voto sul maxi-emendamento, ed è tornata a criticare la manovra nella seduta di questa notte. Il ministro Giovanni Tria si è detto ''massacrato'' dalle continue interruzioni dei parlamentari Pd e, mentre il presidente Borghi richiamava alla calma, Donno (M5S) e Marattin (Pd) hanno sfiorato lo scontro fisico.

Tria: 'La situazione non è semplice e non ce l'avete lasciata semplice'

Giovanni Tria, ad un certo punto, è parso molto spazientito da alcune obiezioni, al punto di dire: ''Ma di che cosa stiamo parlando? Cerchiamo di essere seri''. Dai banchi dell'opposizione qualcuno aveva chiesto come avrebbe fatto il Governo a recuperare i soldi dovuti ai neo-assunti dei Centri per l'Impiego, salvo poi contraddirsi affermando che non ci saranno assunzioni. ''Se non riusciamo ad assumerli non ci saranno neppure gli stipendi, quindi non dobbiamo trovare 150 milioni in più- ha riposto il ministro, proseguendo con l'attaccare questo tipo di critiche - Ci avete accusato di fare troppo deficit e adesso che lo abbiamo abbassato non va bene, [prima] non fate investimenti [ora] non li farete...

Sono tutte discussioni di questo tipo''. Tria ha poi sottolineato le diverse cause che hanno contribuito a ridurre i fondi: ''La situazione non è semplice e non ce l'avete lasciata semplice. Non vi accuso dicendo che è solo colpa vostra, ma è certo che per regole fiscali europee sbagliate come il Fiscal Compact e per altri motivi (come l'onere di un debito che c'era prima e che abbiamo adesso) il sentiero è stretto.

Il problema di evitare una procedura d'infrazione (che è gravissima) deriva da quello che voi ci avete lasciato a maggio. Lo sapete benissimo, questa è la situazione''. Il ministro ha tentato di concludere, seppur con difficoltà, che ''per questo Governo, quello che conta è che le manovre che voleva portare avanti non sono state cambiate''.

Lo scontro tra Marattin e Donno

Negli stessi istanti, il presidente della Commissione Claudio Borghi ha invitato i parlamentari a far proseguire il ministro, ma il caos è proseguito. Tria ha sbottato: ''Mi fate parlare o no? Mi avete massacrato per un'ora, potrò pur parlare'' e dall'opposizione si è levato un ''Massacrato a chi? A chi dice massacrato?'' ripetuto più volte. Luigi Marattin e Maria Elena Boschi, entrambi del Partito Democratico, hanno chiesto di poter fare un intervento, ma la tensione è cresciuta ancora di più. Diverse fonti hanno riferito che Leonardo Donno (M5S) avrebbe detto a Marattin ''Stai zitto, def*****te'' e che di lì lo scontro abbia sfiorato le mani. Dopo che i commessi hanno allontanato i due, Donno si è scusato dichiarando: ''Siamo rimasti calmi tutta la giornata, anche subendo insulti continui - critiche, secondo Borghi - mi scuso con il collega per l'offesa che mi è sfuggita in un momento concitato''.