Ieri 8 dicembre 2018 si è tenuta in Piazza del Popolo a Roma la manifestazione nazionale della Lega. Il suo leader Matteo Salvini ha fatto parlare di sé sin dal suo arrivo sul palco: si è presentato infatti con la felpa della polizia, gesto che aveva già compiuto alcune volte in passato. Sul palco del comizio erano presenti vari manifesti riportanti slogan come "Prima gli italiani" e "L'Italia rialza la testa".

La manifestazione è iniziata con il cordoglio del leader alle famiglie delle vittime della discoteca di Ancona, per le quali è stato rispettato un minuto di silenzio, tema su cui Salvini ha affermato che non servono nuove leggi, ma che vanno invece rispettate quelle vigenti.

I principali passaggi di Salvini sul palco di piazza del Popolo

L'arrivo di Salvini sul palco è stato accompagnato dalla celebre aria “Nessun Dorma”. Il ministro dell'Interno ha subito sottolineato la natura pacifica della manifestazione e invitato tutti a rinunciare all’odio e a continuare a sperare nel futuro. Toni decisamente smorzati i suoi, rispetto al passato. Ha invitato all’unità e sostenuto la solidità del Governo con il Movimento Cinque Stelle, il quale secondo lui avrà la durata quinquennale promessa.

Salvini ha rassicurato sulla non introduzione di nuove tasse e annunciato un imminente incontro con gli imprenditori. Ha poi ribadito la legittimazione popolare del suo impegno con l’Unione Europea, promettendo una nuova UE, più giusta.

Il leader leghista ha poi citato M.L.King affermando che "Per farsi dei nemici basta dire quello che si pensa" (una discussione sul tema l’aveva avuta con l’opinionista Mauro Corona), ricordando che tutto il suo lavoro è mirato a una crescita a lungo termine del Paese.

Fra i temi toccati ci sono stati anche la legittima difesa, il bisogno dell'aumento della natalità, la difesa del ruolo della donna e il dissenso alla dicitura "genitore 1 e 2".

Critiche anche verso il fatto che in Parlamento avvengano votazioni a scrutinio segreto. Salvini ha anche legittimato il proprio uso dei social "perché la gente ha il diritto di conoscere chi ha in mano la vita del Paese".

Sul palco anche altri ministri della Lega

Gli altri esponenti della Lega intervenuti hanno rafforzato la natura populista del partito.

I ministri Marco Bussetti e Lorenzo Fontana hanno sostenuto la permanenza del crocifisso e del presepe nelle aule, perché "rinunciare alle tradizioni non è in contrasto con la tolleranza". Da Fontana anche aspre critiche "al globalismo, che uccide l’individualismo". Sono intervenuti anche altri politici come il ministro Giulia Bongiorno, i governatori di Veneto, Friuli e Lombardia e il sottosegretario Giorgetti.