L’ufficializzazione del ritiro della candidatura di marco minniti alle primarie per la segreteria Pd, annunciato da lui stesso questa mattina con una intervista al quotidiano Repubblica, ha dato il via al rompete le righe all’interno del partito di largo del Nazareno. Al momento nessuno ha dichiarato chiusa l’esperienza del Partito Democratico, ma le voci sempre più pressanti su una possibile scissione provocata dall’ex segretario Matteo Renzi continuano a rincorrersi in maniera sempre più incessante. Secondo diversi autorevoli organi di stampa, infatti (come la stessa Repubblica, La Stampa e il Fatto Quotidiano ad esempio), Renzi sarebbe pronto per proclamare la scissione a gennaio, lanciando contemporaneamente la sua nuova lista in vista delle elezioni europee che dovrebbe chiamarsi Libdem, o una cosa del genere.
Lo strappo tra Renzi e Minniti
Racconta Repubblica, nell’edizione odierna in cui intervista Marco Minniti, che lo strappo tra l’ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni e l’ex premier Rottamatore si sia consumato ieri, 5 dicembre, quando Minniti - preoccupato per l’atteggiamento di Renzi che si era detto sprezzantemente disinteressato alle questioni del congresso Pd - ha imposto agli sherpa inviati dall’avversario (Luca Lotti e Lorenzo Guerini) una condizione inaccettabile: la promessa scritta da parte di tutti i parlamentari renziani di non mollare il partito dopo il congresso. Richiesta che è parsa subito a tutti un pretesto per rompere. E, infatti, ricevuto il diniego del giglio Magico, Minniti è subito corso al giornale diretto da Mario Calabresi per spiegare che il suo ritiro dalle primarie sarebbe un “gesto d’amore” nei confronti del Pd, perché i troppi candidati presenti rischiavano di trasformarlo in una “confederazione di correnti”.
Il predecessore di Salvini al Viminale, comunque, si augura che non avvenga la scissione perché rappresenterebbe un “regalo ai populisti”.
Il nuovo progetto politico renziano
Appello o no di Marco Minniti, fatto sta che il Pd sembra ormai avviato verso una inevitabile ed ennesima scissione che, stavolta, potrebbe rappresentare la pietra tombale sull’azzardo politico tentato da Walter Veltroni.
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, infatti, Matteo Renzi nelle ultime ore starebbe accelerando il suo progetto, in fieri da mesi, di dare vita a un nuovo soggetto politico tutto suo. A gennaio, dunque, dovrebbe nascere un movimento politico di ispirazione centrista che raccolga anche pezzi in libera uscita da Forza Italia.
Una indiscrezione confermata anche da La Stampa che, nell’edizione oggi in edicola, scrive di un Renzi pronto a lanciare la sua lista per le europee che “verrà annunciata a gennaio in pieno congresso Pd”. A rivelarlo sarebbero stati alcuni fedelissimi renziani, terrorizzati dall’idea di “rimanere al palo” se il Rottamatore dovesse veramente decidere di mollare gli ormeggi dal Nazareno.