Un curioso episodio di censura è accaduto pochi giorni fa ma solo da poche ore se ne è venuti a conoscenza. Protagonista Susanna Ceccardi, sindaco leghista di Cascina, città di oltre 40mila abitanti in provincia di Pisa. Nelle scorse ore ha annunciato dal proprio profilo Facebook lo sgombero di un campo rom abusivo e, con grande sorpresa, dopo pochi minuti si è vista comparire uno strano annuncio.
Facebook le comunicava che il contenuto del suo scritto era contrario alle normative del social network, imponendo alla prima cittadina lo stop delle pubblicazioni.
Il suo profilo è stato sospeso inderogabilmente per 7 giorni, la Ceccardi non potrà pubblicare più nulla.
‘Facebook mi ha comunicato che il post non è ritenuto conforme agli standard del social network’
A comunicare la notizia è stata la stessa giovane esponente politica, che ricopre anche l'incarico di consigliera personale per la sicurezza del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, con un comunicato non privo di stupore. Come molti sanno i social network controllano i contenuti e le foto pubblicate dagli utenti attraverso complessi algoritmi.
Ogni tanto capita che gli stessi, pur essendo tarati alla ricerca di frasi o fotografie contrarie agli standard dei social network, possano commettere degli errori.
Celebri quadri del rinascimento sono stati equiparati a volgari scene di nudo, mentre altre volte l'impiego di alcune parole, pur in un contesto lecito, fanno scattare sanzioni agli utenti.
‘Avevo semplicemente informato i miei concittadini dell'approvazione di una delibera’
Probabilmente l'algoritmo di Facebook è stato ingannato da qualche termine utilizzato dalla Ceccardi nel post incriminato.
La stessa Sindaca racconta che si trattava di un argomento 'di servizio' destinato ai suoi concittadini. Raccontava dell'approvazione di una delibera da parte del consiglio comunale.
Un atto volto a ripristinare la legalità a Navacchio, una zona del comune da lei amministrato dove da tempo si era insediato un campo rom abusivo dove avevano stabilito la residenza abituale molti pericolosi pregiudicati.
La zona da molti è considerata pericolosa da frequentare a causa di continui episodi delittuosi registrati dalle autorità.
Le condizioni igienico sanitarie sono pessime, e nella baraccopoli sono presenti anche decine di minori costretti a vivere in quelle condizioni disagiate. Questo era il contenuto del post censurato. Forse, conclude la Ceccardi con ironia, all'algoritmo non sarà piaciuto l'accenno alla 'ruspa' di Salviniana memoria con il quale aveva concluso il comunicato.