Attorno alla questione Sea Watch, in Italia, si è levato un dibattito molto acceso. Ci sono stati anche gesti concreti, come esponenti dell'opposizione che hanno inteso manifestare la propria vicinanza ai migranti raggiungendo addirittura la nave Sea Watch a largo delle coste siciliane e salendo a bordo della stessa. Una presa di posizione criticata aspramente dagli esponenti del governo giallo-verde, ma che, a sorpresa, trova una vera e propria bocciatura anche da parte di Mimmo Lucano. Il sindaco di Riace, ospite di Left a Roma, in chiusura della sua candidatura a premio Nobel per la pace, non le ha mandate a dire a chi farebbe parte di una sinistra che, almeno in teoria, dovrebbe essere vicina ai suoi principi di accoglienza.
Modello Riace già 'azzoppato' dal precedente governo
Quella di Mimmo Lucano è un'opinione fortemente critica nei confronti del Partito Democratico che nasce già ai tempi della chiusura del suo modello d'accoglienza. Nella sua Riace, infatti, centinaia di migranti trovavano un nuovo luogo in cui lavorare e risiedere. Il piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria era tornato a vivere dopo aver patito per decenni i problemi dello spopolamento da emigrazione. Per qualcuno vale oggi la candidatura a premo Nobel, per altri si è trattato di qualcosa praticato con presunte irregolarità, oggi oggetto di indagine e di futuri processi. La chiusura, seguita anche dalla sospensione dalla carica di primo cittadino e dal divieto di dimora, è arrivata per effetto di una decisione di Salvini, ma Lucano non ha mai fatto mistero come le difficoltà e i bastoni fra le ruote siano iniziati già dal precedente esecutivo.
Lucano attacca il Pd
Oggi si parla di Sea Watch e di esponenti del Pd che salgono a bordo. Lucano, senza peli sulla lingua, dice la sua. Oggi, secondo Lucano, è più facile essere ritenuti "clandestini" per effetto del decreto Minniti-Orlando ed è per questo che loro stessi avrebbero responsabilità evidenti per averlo votato.
"Il gesto - attacca - che hanno fatto alcuni del Partito Democratico è paradossale. Sono le stesse persone che hanno approvato quel decreto e oggi salgono sulla nave". Un accusa neanche troppo velata.
Un gesto che, secondo Lucano, non sarebbe mosso da umanità, ma da mere ragioni opportunistiche. Il giudizio sul loro approccio alla questione immigrazione è netto: "Cambia in funzione non di sensibilità e diritti, ma cambia in funzione della politica".