Durante il Consiglio dei ministri svoltosi giovedì 14 febbraio si sono discussi i testi per l’autonomia rafforzata e si è avviato un percorso - che sarà tutt'altro che semplice - volto ad ad attribuire a tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) maggiori poteri e più ampie competenze su una serie di "settori" importanti (dal lavoro alla sanità passando per la scuola).

Per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è stata : "Una giornata positiva per tre quarti", ma ci sono ancora diverse questioni da risolvere.

Incontro positivo

Il Consiglio dei Ministri giovedì sera, ha discusso una prima bozza dell'intesa che dovrebbe portare Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna a raggiungere una maggiore autonomia.

Per il governatore Fontana il negoziato ha portato buoni risultati. Il Governo, a quanto pare, ha concesso alla Lombardia la delega su ben 90 funzioni (anche se la Regione ne aveva richieste 130). Il CdM, va precisato, non ha deciso nulla di definitivo, ma si è limitato a dare delle "comunicazioni":

L'ex sindaco di Varese, da sempre legato alla Lega Nord, comunque è soddisfatto e ha commentato: "La discussione è andata come ci aspettavamo". Ora, come ha notato lui stesso, la Lombardia non si trova più davanti ad una pagina bianca, ma ha un testo sul quale lavorare; inoltre, nel corso dell'incontro, è stato indicato come ottenere il finanziamento delle competenze".

Fontana ha concluso: "Per arrivare al traguardo, però, dobbiamo trovare un'intesa su alcuni punti e ci impegneremo a raggiungerla al più presto.

I nodi da sciogliere

Il prossimo passo da fare, dunque, sarà quello di limare le ultime divergenze.

E, in proposito, Erika Stefani, titolare del ministero degli Affari Regionali e delle Autonomie, ha convocato per i prossimi giorni un tavolo di confronto.

Per la Regione Lombardia i nodi da sciogliere riguardano principalmente quattro materie fondamentali: Salute, Infrastrutture Ambiente e Cultura.

Palazzo Lombardia ha iniziato le trattative per poter stabilire, in maniera autonoma, tariffe e ticket.

Si pensa, per questo, all'introduzione di un superticket per i pazienti in cura negli ospedali lombardi, ma che hanno la residenza in altre regioni.

Per il "Nodo Infrastrutture" ci si sta muovendo per il passaggio - tutt'altro che semplice - della titolarità delle strade statali alla Regione mentre per quel che concerne l'Ambiente si auspica di ottenere pieni poteri su bonifiche e Valutazioni di Impatto Ambientali (Via); in questo modo, infatti, si renderebbe più agile ed efficiente la macchina autorizzativa.

Infine, per quanto riguarda la Cultura, la Giunta Fontana, ha richiesto la gestione diretta di tutti i siti archeologici e di interesse culturale; non limitandosi alla tutela, infatti, si spera di realizzare una migliore valorizzazione turistica.

M5S dubbioso

Se il vicepremier Matteo Salvini, nei giorni scorsi, ha parlato di "traguardo storico", alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, hanno avanzato dei dubbi. In un dossier interno, i pentastellati, hanno riconosciuto il valore dell'iniziativa referendaria in Lombardia ed in Veneto e si sono detti favorevoli al processo di autonomia a condizione, però, che il patto sia cooperativo e solidale.

Secondo il M5S vi è il rischio che Il trasferimento di funzioni da Roma alle regione possa comportare uno sbilanciamento dell'erogazione di servizi essenziali a sfavore delle regioni meno ricche. Poi, hanno ammonito: "Guai a creare un contesto con cittadini di serie A e cittadini di serie B".