La bandiera cinese sul Colle ed una scorta "reale" del reggimento dei Corazzieri a cavallo hanno accolto Xi Jinping, il Presidente della Cina, e la consorte Peng Liyuan, attesi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la first daughter Laura. I due Capi di Stato si sono trattenuti in un faccia a faccia per venti minuti, mentre Laura Mattarella ha accompagnato la firs lady cinese in una visita al Palazzo del Quirinale. La bilaterale si è poi estesa all'incontro tra le due delegazioni.

Le prime dichiarazioni dei Presidenti

"La firma del Memorandum Italia-Cina è un segno dell'attenzione per una cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e imprese cinesi", afferma Mattarella, che ritiene la Via della Seta "una strada a doppio senso e lungo di essa devono transitare non solo commercio ma talenti, idee, conoscenze e progetti di futuro".

"Ringrazio il presidente per l'accurata e squisita accoglienza: nonostante la distanza geografica, i due popoli nutrono da sempre una profonda amicizia", ha detto invece l'omologo Xi, che ha poi aggiunto: "La parte cinese vuole lo scambio commerciale a due sensi e un flusso di investimenti a due sensi".

Oltre il memorandum: gli argomenti discussi

Non si è parlato solo del memorandum nella conferenza stampa congiunta. Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese ha infatti parlato di pace e di sviluppo, promossi attraverso questa cooperazione, dichiarando che "La Cina vuole lavorare con l'Italia per rilanciare lo spirito di equità, mutuo rispetto e giustizia", mentre per Mattarella resta prioritario il confronto sui diritti umani, auspicando che "in occasione della sessione del dialogo Ue-Cina sui diritti umani che si svolgerà a Bruxelles dopo quella che si è svolta a Pechino lo scorso luglio, si possa proseguire in un confronto costruttivo sui temi così rilevanti".

Il 2020 sarà inoltre l'anno della cultura per entrambe le nazioni, secondo il presidente Mattarella.

Le preoccupazioni dall'Europa

L'Europa è preoccupata da questo accordo, il Financial Times infatti ritiene tale cooperazione una minaccia alla coesione Politica continentale, incapace di adottare una posizione univoca dei rapporti politici e commerciali.

Il Presidente del Parlamento Puropeo Antonio Tajani definisce poi "dilettantesca" il modo di interloquire dell'Italia con la Cina: "Io sono molto preoccupato, non perché non si debbano avere relazioni positive con la Cina, un grande Paese con il quale dobbiamo interloquire: sono preoccupato per il modo dilettantesco con il quale l'Italia si rapporta nei confronti della Cina".

Tajani da Potenza poi mette in guardia l'Italia su 5G: "Il giudizio del Parlamento europeo è di prestare grande attenzione a ciò che fanno i cinesi. Stiamo molto attenti a quello che accade con il 5G".

Dal 5G al calcio: tutte le questioni in ballo

Non solo le partnership commerciali e finanziarie, ma anche altre questioni diplomatiche sono in ballo nella partita tra il Bel Paese e i Dragoni cinesi: il 5G sembra essere il tema che preoccupa di più, considerando le minacce di cybersecurity che si annidano in questa tecnologia. Il sottosegretario allo Sviluppo Massimo Geraci rassicura che il 5G è fuori dalla portata dal memorandum e che l'Italia sta alzando il livello di allerta per quanto riguarda le telecomunicazioni.

Le rassicurazioni sono poi giunte anche dal Viminale: il ministro Matteo Salvini infatti ha detto che farà di tutto affinché ci sia una vigilanza per proteggere le infrastrutture nazionali da ingerenze esterne.

I rapporti con la superpotenza cinese si estendono anche al mondo del calcio, per quanto riguarda i diritti televisivi: la Federcalcio sta cercando di trovare un accordo, perché in Cina il potenziale di audience per il calcio italiano è quantificato a 1,5 miliardi di persone. Simbolica è anche la nomina a commissario tecnico della nazionale cinese di Fabio Cannavaro: con l'ex campione del mondo 2006 la panchina continua ad essere tricolore, visto che succede a Marcello Lippi.