Il capogruppo al Consiglio comunale di Verona, Mauro Bonato si è dimesso lo scorso 8 marzo per protestare contro il tema del XXIII Congresso mondiale delle famiglie che si svolgerà dal 29 al 31 marzo a Verona. “E' un ritorno al Medioevo: non si può accettare che salgano sul palco individui che associano l'omosessualità al satanismo” aggiunge il capogruppo in merito alle dichiarazioni della scrittrice Silvana de Mari.
Si dimette il capogruppo al consiglio comunale di Verona
Dopo le dichiarazioni del vicepremier Luigi di Maio in merito alla manifestazione come un “nuovo medioevo”, ora sono sempre di più le persone che nutrono dei forti dubbi su questa manifestazione, fra cui Mauro Bonato che afferma che le intenzioni della Lega siano quelle di rendere la città di Verona la culla di un nuovo medioevo.
“E' agghiacciante il fatto che sul palco salgano esponenti del Governo pronti ad associare l'omosessualità al satanismo” dice riferendosi alle parole della scrittrice Silvana de Mari e, alla testata giornalistica online Gaynews.it, aggiunge che “il Comune deve avere a cuore tutti e non soltanto una parte”. L'ex leghista era già stato espulso dal partito della Lega per le sue prese di posizione non gradite. Ma rimane all'interno del Consiglio comunale per poter essere motivo di disturbo nei confronti di coloro che vogliono far regredire le conquiste dei diritti delle donne e degli omosessuali.
I timori in merito al 'Congresso delle Famiglie'
Quella che prende il nome di “Congresso delle Famiglie” sarà una manifestazione volta ad affermare il concetto di “famiglia tradizionale”, destinando ogni altra unione alla denigrazione e puntando anche all'abolizione delle unioni civili.
Fra gli altri argomenti centrali ci sarà anche il ruolo della donna, argomento sottratto ai veri valori della Lega: "Il partito è nato per ottenere l'autonomia delle regioni, non per sindacare su temi etici o familiari - afferma Bonato - Se va avanti così torneremo a tempi antichi dove le donne fanno solo le schiave degli uomini".
Secondo l'ex capogruppo, il congresso potrebbe dunque essere l'occasione per iniziare a fare dei pericolosi passi indietro nei confronti degli omosessuali, delle donne e di quanti non corrispondano ai “requisiti” che ritornano prepotentemente sulla scena sociale e Politica. Una vera e propria involuzione che potrebbe essere altamente nociva per la società italiana. Al “Congresso delle Famiglie” parteciperanno anche Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Pillon e Lorenzo Fontana.