“Anche per questi furbetti dei documenti facili è finita la pacchia”. Matteo Salvini ha accolto con queste parole la notizia della vasta operazione di polizia portata a termine a Verbania, in Piemonte, che ha permesso di bloccare un lucroso giro di affari legato alla concessione di falsi documenti di cittadinanza italiani a circa 800 richiedenti di nazionalità brasiliana, tra i quali anche un giocatore della Chapecoense, la squadra distrutta nell’incidente aereo del 2016. A finire in manette sono state cinque persone, mentre un parroco della provincia di Padova è stato denunciato, con obbligo di firma, per aver falsificato un attestato di battesimo.

Matteo Salvini plaude all’Operazione Super Santos

Esulta su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini per la notizia degli “800 basiliani indagati” e delle persone arrestate “per aver consentito di ottenere mille false cittadinanze italiane, per un giro d’affari stimato in oltre 5 milioni di euro”. Quando si parla di immigrazione, infatti, anche se in questo caso si tratta di brasiliani e non dei clandestini che arrivano con i barconi dal Mediterraneo, il ministro dell’Interno diventa notoriamente molto sensibile. Dopo aver ringraziato forze dell’ordine e inquirenti per aver portato a termine l’operazione denominata molto opportunamente Super Santos, Salvini ha chiuso il suo post con quello che ormai è diventato il suo cavallo di battaglia: “La pacchia è finita”.

I particolari dell’inchiesta

L’indagine della Squadra Mobile di Verbania, coordinata dalla pm Sveva De Liguoro, ha preso piede da un esposto presentato dal sindaco del paese di Macugnaga, il quale si era insospettito per lo straordinario numero di cittadini brasiliani che, negli ultimi due anni, avevano richiesto la cittadinanza italiana rivendicando presunte origini tricolori.

L’indagine si è poi allargata a ben 34 Comuni piemontesi, dove è stato verificato che venivano rilasciati centinaia di passaporti e attestazioni di cittadinanza sulla base di finte dichiarazioni di residenza. Gli arrestati gestivano circa 60 appartamenti in cui i sedicenti italo-brasiliani facevano la spola in attesa della chiusura della loro pratica.

Per questo ora a 800 brasiliani verrà annullato il passaporto comunitario. Tra i fermati anche un parroco che opera nella provincia di Padova il quale, come se fosse un ultrà sottoposto a Daspo, è stato denunciato con obbligo di firma in commissariato. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, infine, “tra i brasiliani ai quali era stata fornita falsa cittadinanza italiana c’era anche un giocatore della Chapecoense.