Nella puntata di questo giovedì 21 marzo della trasmissione "Piazzapulita" su La7 è intervenuto l'ex Presidente del Consiglio ed ex Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, il quale si è soffermato su numerosi aspetti economici, sociali e politici attuali.

Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

Le critiche di Prodi verso la linea rigorista della Germania

Romano Prodi ha esordito affermando: "L'Europa negli ultimi anni non è più molto amata perché non fa il suo dovere, essa lo era quando faceva cose a vantaggio di tutti. Il problema è che la bocciatura della Costituzione europea da parte della Francia ha fatto passare il potere dalla Commissione al Consiglio in cui di fatto comandano i singoli Paesi, in particolare quelli più forti.

Nella giungla è il leone che comanda. Si pensi al caso greco: venne gestito non fra Bruxelles e Atene, ma ma fra Berlino e Atene. L'austerità? Colpa della Germania, lo abbiamo detto molte volte. Io non ho mai voluto disobbedire al fatto che i conti dovessero essere in ordine, ma ho sempre detto che la Germania con la sua forza economica avrebbe dovuto aiutare gli altri stati: purtroppo la linea rigorista e la paura dell'inflazione hanno prevalso. Questo è stato dannoso per tutti". Aggiungendo però: "Ai miei tempi c'era Helmut Kohl era molto comprensivo, un vero europeista".

'Le criticità sull'Euro? Non fu colpa nostra ma del Governo Berlusconi'

Parlando delle criticità legate all'introduzione dell'Euro, Prodi ha affermato: "Noi, io e Ciampi, avevamo deciso di istituire le commissioni provinciali di controllo sui prezzi e di stabilire che per sei mesi bisognava avere il doppio prezzo, in lire ed euro, mentre il governo venuto dopo non ha fatto nulla”.

Alla domanda se quindi sia stata colpa di Berlusconi, l'ex presidente dell'IRI ha detto: ”Esattamente, naturalmente non di Berlusconi nel senso che ci guadagnava lui, ma nel senso che aveva dei riferimenti politici che lo spingevano a chiudere un occhio o non voleva irritare una serie di categorie”.

Romano Prodi attacca i sovranisti e Salvini

Parlando di Matteo Salvini, Prodi ha detto: "Il primo Salvini era anti-europeo, oggi è filo-Orban con moderazione perché ha capito che è troppo estremista e insultante. I sovranisti alla Salvini vogliono abbastanza la distruzione europea, voglio che l'UE arretri il suo potere, svegliando l'aspetto nazionale.

Ma non capiscono che per essere veramente sovranisti si deve essere europei: non si può stare da soli. Cosa si fa da soli oggi? Cosa fai? Dove vai? Si fa stesso errore degli staterelli italiani che rimasero divisi dopo la scoperta dell'America e dopo la prima rivoluzione industriale".

Aggiungendo: "Salvini è contro l'immigrazione in un momento storico in cui questo sentimento di paura per la trasformazione è comune a tutti. Non è mica un problema solo Europeo, ma la paura della globalizzazione è mondiale. Salvini da un lato è contro l'immigrazione, ma dall'altro lato attacca la Francia perché non assorbe i nostri migranti. Il problema è enorme, perché con la demografia che abbiamo in Europa l'immigrazione sarà inevitabile".

Alla domanda se Salvini sia o meno razzista, Prodi ha detto: "Va visto il significato di questa parola. Non so se lui nel suo animo lo sia, perché lui parla come vogliono i suoi elettori, non come vuole lui".

Il Governo Conte secondo Romano Prodi

Parlando del Governo in carica, Prodi ha detto: "Sulla Politica estera italiana sta un giorno di qua, un giorno di là, mezzo Governo sta di qua e mezzo di là. In ambito europeo litigando con tutti abbiamo perso potere in modo inimmaginabile. Non siamo mai stati leader europei ma siamo sempre stati importanti negli anni scorsi. Adesso non ci ascoltano neanche perché non si sa che politica viene fatta. Addirittura qualcuno è andato a mettersi d'accordo con la parte violenta dei Gillet gialli.

Poi si sono scusati, grazie, ma la ferita resta: sono buono anche io a pentirmi quando mi arrivano delle bastonate in testa. (...) In politica estera se fai il furbo lo paghi".

Aggiungendo: "Il risultato e il consenso sono cose ben diverse. Il consenso segue dopo un po' di tempo i risultati, vedremo fra pochi mesi... A settembre o ottobre ci sarà la resa dei conti: quest'anno sono riusciti a costruire un bilancio perché si sono stabilite le spese solo da aprile in poi, ma il 2020 ha dodici mesi e non nove. Quindi quando faranno il Bilancio per l'anno prossimo vedremo se ci hanno detto la verità o no. Ma finora i risultati sono negativi".

Proseguendo poi: "Ai tempi in cui ero al Governo per due anni abbiamo governato bene, poi si è rotta la coalizione e tutt'ora ne paghiamo il prezzo.

Nessun paese oggi può avere governi senza coalizioni. Oggi in Italia c'è una coalizione che però va in due direzioni opposte, se con noi i problemi sono arrivati dopo due anni, con questi i guai sono cominciati fin dall'inizio".

Prodi sul PD targato Zingaretti

Infine Prodi si è soffermato sul Partito Democratico dopo l'elezione di Zingaretti a segretario: "Finalmente c'è stata una presa di coscienza, ma prima di tornare maggioranza ci vorrà ancora molto. Nessun partito da solo diventa maggioranza, uno deve costruire le alleanze con dei programma compatibili fra di loro e con i grandi obiettivi identici. La gente sta iniziando a capire che il Pd sta cambiando, questo è il messaggio vero: riuscirà a cambiare fino in fondo? Lo vedremo. Ma la direzione è molto diversa, non è più il partito dei ricchi".