Il decreto sul reddito di cittadinanza e pensioni è ancora alla Camera per la seconda lettura e per la valutazione di altri emendamenti dopo quelli del Senato, ma le misure previste sono già pienamente attive. I due pilastri del decreto sono reddito di cittadinanza e quota 100. La misura di contrasto alla povertà ha aperto i battenti ieri 6 marzo con l’inizio della presentazione delle domande. La quota 100 invece fa registrare numeri rilevanti per quanto riguarda le domande presentate da quando è entrata in vigore. I numeri riportati da molti quotidiani e siti internet parlano di oltre 80mila istanze già presentate all’Inps e quasi la metà provengono da lavoratori delle pubbliche amministrazioni.

Proprio il numero elevato di domande di pensione anticipata proveniente dai comparti della Pubblica Amministrazione vengono tenuti all’attenzione dell’opinione pubblica perché si teme possano nascere criticità dal punto di vista degli organici in molti uffici e comparti pubblici. Una preoccupazione che non sembra avere il Ministro della Pubblica Amministrazione che continua a sottolineare la bontà di quota 100 su tutti gli obbiettivi che il governo si era prefissato nel momento in cui ha varato la misura.

Ricambio generazionale in arrivo

La quota 100 in base ai numeri delle domande presentate sta andando verso il completamento dei due obbiettivi prefissati dal nostro esecutivo. Con la quota 100 e la sua pensione anticipata già a 62 anni di età con almeno 38 anni di contributi consentirà a quanti lo desiderano, di andare in pensione qualche anno prima di quanto imposto dalla legge Fornero ed allo stesso tempo libererà posti di lavoro nell’ottica del turnover e del ricambio generazionale, soprattutto negli enti pubblici che statisticamente sono i settori dove l’età media dei lavoratori è tra le più alte.

Il rapporto sarà di 1/1, così il Ministro Bongiorno ha spiegato le regole del turnover. Intervistata dal quotidiano romano “Il Messaggero”, la Bongiorno ha spiegato che per ogni cessazione dal servizio, cioè per ogni pensionamento, ci sarà una nuova assunzione.

Il problema della appetibilità di quota 100

Contrariamente a quanto si potrebbe credere, secondo il Ministro il problema sarebbe stato se i lavoratori non avessero trovato in quota 100 un provvedimento utile ai loro interessi.

Proprio per spronare i lavoratori a scegliere il nuovo canale di uscita, per i dipendenti statali si è scelto di concedere un lauto anticipo del trattamento di fine servizio maturato al momento dell’uscita con quota 100. Un fattore importante che consente a quanti desiderano accedere alla quiescenza con la quota 100 di incassare fino a 45mila euro della loro buonuscita maturata.

Anche le temute problematiche relative alla continuità dei servizi che le PA offrono ai cittadini sarà garantita dal fatto che per la quota 100 ai dipendenti statali viene imposto di dare 6 mesi di preavviso all’ente per cui lavorano. La Bongiorno tornando sui numeri delle domande già arrivate all’Inps sottolinea come molto dipenda dal fatto che nella scuola per tutto il 2019 le regole prevedono di chiudere le domande di cessazione dal servizio già a fine febbraio. Evidente che l’elevato numero di domande presentate in questi primi mesi del 2019 dipenda anche da questo fattore.