Debutto flop per il primo film da regista (dopo aver girato alcuni documentari) di Walter Veltroni, dal titolo C’è tempo, con protagonista il pur bravo attore Stefano Fresi. Come riportato dal sito cineguru.screenweek.it, considerato molto autorevole in materia di cinema, nel suo primo giorno di programmazione, giovedì 7 marzo, l’ultima fatica culturale dell’ex segretario del Pd avrebbe attirato nelle sale cinematografiche la miseria di 2.704 spettatori, nonostante la programmazione in ben 188 cinema diversi, con due o tre orari differenti. Insomma, un enorme buco nell’acqua per l’esordiente cineasta che, prima del debutto dietro la cinepresa di un vero e proprio film, aveva dichiarato: “Nel buio dell’oggi i buoni sentimenti sono rivoluzionari”.

Rivoluzione mancata almeno per il momento, a quanto pare.

I numeri del fallimento cinematografico di Walter Veltroni

Dunque, come già accennato, nel suo primo giorno di programmazione nelle sale cinematografiche italiane, il primo film da regista di Walter Veltroni, C’è tempo, ha totalizzato solo 2.704 spettatori. Numero reso ancor più drammatico dal fatto che il lungometraggio fosse stato messo in programma in ben 188 cinema diversi, con una media di tre proiezioni differenti per ogni cinema. L’incasso totale, poi, sempre considerando il primo giorno di proiezione, è stato di appena 15.659 euro. Basta mettersi a fare qualche calcolo matematico, neanche troppo complicato, per scoprire che la media di incasso per ogni messa in onda del film è stata di 83 euro.

Se poi si prova a dividere il numero di spettatori totali (2.704) per il numero delle sale in cui è stato messo in programmazione (188), con due o tre repliche a sala cinematografica, viene fuori la quasi incredibile media di 4-5 spettatori per ogni proiezione. Un disastro totale.

‘Ci sono tanti modi per fare politica’

Il regista debuttante Walter Veltroni deve anche tenere conto, in questo calcolo drammatico, del fatto che C’è tempo sia stato pubblicizzato in maniera massiccia sui mass media ‘amici’ e, inoltre, che non è certo da tutti ottenere di veder programmato il proprio film in ben 188 sale cinematografiche contemporaneamente.

Soprattutto quando, come in questo caso, il rischio flop poteva essere dietro l’angolo. Sarà forse stato il contagioso ottimismo espresso dall’ex segretario Pd nei giorni precedenti al debutto a convincere i distributori a ‘suicidarsi’ in questo modo. “Sono fatto così, non avrei certo potuto fare un film splatter”, aveva dichiarato Veltroni all’Ansa poco prima di venire a conoscenza dei freddi numeri appena citati - non sono mai andato via dalla politica, ci sono tanti modi per farla”.

Ma il suo film imbottito di citazioni famose del cinema italiano evidentemente non ha ‘sfondato’ nei cuori, e nei portafogli, degli appassionati di cinema i quali, in larga parte, si sono tenuti lontani da C’è tempo.