In Politica, spesso, vale il detto "parlare alla nuora perché suocera intenda". Alla stessa maniera, il Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha preso a preteso la vicenda dell'immobile al centro di Roma che la formazione di estrema destra Casapound non avrebbe provveduto ancora a lasciare, nonostante un provvedimento di sfratto esecutivo, per colpire indirettamente l'alleato di Governo, cioè la Lega di Matteo Salvini.

Le dichiarazioni di Di Maio

Come è ormai suo costume abituale (e non solo suo), Luigi Di Maio ha esternato il suo pensiero attraverso un post su Facebook.

In esso il Vicepremier afferma di voler fare dei passi concreti verso il "superamento dei campi rom" e non solo. Richiamandosi alla recentissima attualità che sta riguardando le periferie di importanti città italiane, prima fra tutte proprio la Capitale, Di Maio ritiene lo sgombero dei campi rom un atto "doveroso". Ma questo non per una questione di pregiudizio razziale nei confronti dell'etnia rom. Ma semplicemente perché, spiega Di Maio, si tratta di un'esigenza di "giustizia". Si tratta, in buona sostanza, di far rispettare la legge che vale per tutti "anche per i rom". Subito dopo, comunque, il Vicepremier equipara la questione dei campi rom a quella di altri soggetti che compiono degli abusi "occupando illegittimamente un edificio pubblico o privato".

Perché, ribadisce Di Maio, dal suo punto di vista "vale solo la legge". Tanto più se è semplice e chiara da applicare. Di Maio arriva al punto di dire che se nei campi rom ci sono persone che affermano di essere nullatenenti e poi "girano in auto lussuose" è arrivato il momento di mandargli la Guardia di Finanza. Lo stesso concetto, chiarisce DI Maio, deve valere per quegli edifici occupati abusivamente da italiani.

E a quello proposito cita l'esempio di Casapound, che da anni occupa irregolarmente un edificio in via Napoleone III a Roma. Secondo quanto riferisce lo stesso Di Maio, lo sgombero di questo edificio non sarebbe stato considerato prioritario in quanto lo stesso non sarebbe fatiscente. Un ragionamento al limite dell'assurdo per il Vicepremier.

E per esemplificare fa l'esempio di un padrone di casa che si vede occupare forzosamente l'immobile di proprietà ma non potrebbe agire perché gli occupanti lo tengono pulito e in ordine.

Applicare la legge tenendo conto dei casi di fragilità sociale

Ovviamente, secondo Di Maio una simile concezione è quantomeno ridicola. E questo anche se il suo collega di Governo Matteo Salvini la possa pensare diversamente. Di Maio sollecita chi di dovere ad iniziare ad applicare la legge. E questo non vuol certo dire non tenere conto dei singoli casi di comprovata fragilità sociale come possono essere delle famiglie in difficoltà. Ma, conclude, ciò non toglie che sia i campi rom che Casapound debbano sgomberati. Soprattutto se ci sono famiglie "realmente nel bisogno" a cui quegli immobili possono e sono stati assegnati.