Dopo essersi tirati indietro alle ultime elezioni (costringendo di fatto il Movimento 5 Stelle ad andare al governo con la Lega), il Pd ora riapre uno spiraglio in direzione dei pentastellati. Infatti Graziano Delrio, in un'intervista a La Stampa, per la prima volta ha dichiarato che ci potrebbe essere accordo su salario minimo e conflitto d'interessi, perciò su questi temi si potrebbe dialogare. Su taglio degli stipendi dei parlamentari e acqua pubblica, invece, seppur sempre disponibile, dichiara di dover mettere dei paletti. Nel frattempo, la Lega non ha ancora comunicato le proprie posizioni su questi argomenti.

Delrio (Pd) apre ai 5 Stelle

Il Vicepremier Luigi Di Maio, nella giornata di ieri, ha dichiarato quali sono le priorità del governo nell'arco del prossimo anno. Ne ha dunque elencate cinque, ma sono due in particolare su cui ora si sono accesi i riflettori: il salario minimo per i lavoratori e una legge sul conflitto d'interessi.

Se dalla Lega, al momento, non sono giunte dichiarazioni né prese di posizione, per la prima volta a replicare favorevolmente ai pentastellati è il centrosinistra. Graziano Delrio, infatti, capogruppo alla Camera del Pd, ha dichiarato in un'intervista a La Stampa che, almeno su questi due punti, i Democratici sono d'accordo, e sarebbero pronti a collaborare.

'Accordo su salario minimo e conflitto d'interessi'

Graziano Delrio ha quindi affermato senza mezzi termini che sul salario minimo il Pd è pronto a collaborare. Aggiunge, infatti, che i Dem lo proposero per primi. Ci sarebbe insomma soltanto da discutere sul modo migliore per realizzarlo e, a suo modo di vedere, sarebbe bene farlo d'accordo con i sindacati.

Ciò che però sorprende è anche la disponibilità a discutere sul conflitto d'interessi, tema invece che il Pd in passato aveva sempre messo da parte. Delrio quindi si è detto convinto che anche questa sia un'ottima idea, ma secondo lui è anche necessario che riguardi tutti, compresi "trasparenza di piattaforme informatiche e la manipolazione dei dati”.

Quest'ultimo sembra un riferimento, neanche troppo velato, alla piattaforma Rousseau del M5S, su cui tanto si è discusso negli ultimi mesi.

Sugli altri punti proposti da Di Maio, Delrio invece va più cauto. Sul taglio degli stipendi ai parlamentari è comunque disponibile a discutere per trovare un'eventuale intesa, anche se, aggiunge, questa manovra "serve loro per recuperare qualche punto nei sondaggi". Sull'acqua pubblica invece mette dei paletti e afferma che è necessario che tariffe debbano essere stabilite dai sindaci, la gestione deve essere sotto il controllo del pubblico, ma non si può pensare di statalizzare qualsiasi cosa.