Nell’ultima puntata di Quarta Repubblica, il talk show di Rete 4 condotto da Nicola Porro in onda tutti i lunedì, si è tornati a discutere dello scottante tema dei vitalizi assegnati ai politici e dell’uso delle cosiddette auto blu. Rappresentano o no un diritto acquisito? Il ‘padrone di casa’ ha invitato ad esprimere la loro opinione il giornalista Mediaset mario giordano (ovviamente più che contrario ai vitalizi), il direttore de Il Dubbio Piero Sansonetti, l’altro collega Luca Telese e, infine, l’avvocato Maurizio Paniz, ex parlamentare di Forza Italia e strenuo difensore di una misura ritenuta giusta e non certo un privilegio della casta.
Gli animi ovviamente, visto l’argomento trattato e i caratteri dei presenti in studio, si scaldano subito e, a un certo punto, Porro esclama: “Giordano contro tutti”.
A Quarta Repubblica si parla di auto blu e vitalizi
Come scrivono gli stessi autori di Quarta Repubblica sulla pagina Facebook ufficiale del programma, nella puntata andata in onda l’8 aprile si parla di “casta, vitalizi ed auto blu”. Gli ospiti di Nicola Porro, come anticipato, sono molto carichi. Il primo a parlare è Luca Telese il quale, un po’ a sorpresa, difende quello che gli italiani credono sia un odiato privilegio dei politici. “Un dirigente di una grande azienda ha una auto blu perché ottimizza il suo lavoro”, dichiara il paffuto giornalista, solitamente un ‘anti casta da competizione’.
Ancora più deciso nel difendere i benefit riservati ai politici è l’ex comunista direttore di Liberazione, ora a Il Dubbio, Piero Sansonetti. “C'è un attacco alla Politica di professione - sentenzia il barbuto giornalista divenuto iper garantista nei confronti dei potenti - è passata l'idea che se uno è un professionista della politica è un mascalzone, mentre invece è un servitore dello Stato.
Il professionismo della politica è una garanzia della democrazia”.
Lo scontro tra Mario Giordano e Maurizio Paniz
Ma la situazione rischia letteralmente di sfuggire di mano a Nicola Porro quando arriva il turno di Paniz e Giordano. “Sono il rappresentante di tutti quelli che credono in uno Stato di diritto”, dichiara con fierezza l’avvocato ex berlusconiano che ora si occupa di difendere legalmente proprio alcuni membri della casta a cui il governo gialloverde ha tolto il vitalizio.
Per Mario Giordano queste parole sono come vedere un panno rosso per un toro. “Quello che dice Paniz è inaccettabile è la più grave mistificazione che si possa fare sul tema dei vitalizi”, attacca il conduttore di Fuori dal coro. “Difendo i diritti acquisiti di persone molto anziane che hanno diritto di vedere rispettate le leggi che lo Stato ha ritenuto di fare”, gli risponde però l’avvocato della casta. Giordano a quel punto inizia ad agitarsi. “Quelle norme lì non sono cascate dal cielo - sbotta il giornalista, lui sì anti casta - le hanno fatte esattamente quelle persone che ne stanno usufruendo. Quindi io mi faccio eleggere, faccio una legge che dice ‘il signor Mario Giordano ha diritto a un vitalizio di 20mila euro al mese per tutto il resto della vita’ e poi, se qualcuno me lo tocca, dico ‘no ma è un diritto acquisito’”.