Gli ultimi sondaggi raccontano come la Lega continui ad essere di gran lunga il maggiore partito italiano. Non è difficile capire che molto del successo del Carroccio risieda in una figura accentratrice come quella di Matteo Salvini. Un leader che non teme l'esposizione mediatica, ma che anzi la cerca andando a trattare anche argomenti che non sarebbero di sua competenza. Lo fa attraverso un'aggressiva strategia social, sfruttando i propri canali sceglie di rendere pubbliche quelle che sono le sue preferenze in tema gastronomico e persino quali programmi guarda o quale musica ama ascoltare.

C'è chi, però, come Francesco Guccini, per usare un eufemismo, non sembra fare i salti di gioia di fronte al fatto che il ministro dell'Interno abbia raccontato di essere un suo fan.

Guccini non è preoccupato da un'onda fascista

Guccini è stato chiamato ad esprimersi sull'argomento, nel corso di una conferenza stampa al Conservatorio Scarlatti di Palermo. Sollecitato dalle domande, ha avuto anche di soffermarsi quello che è il momento sociale italiano sulla base di quello che sembra essere il pensiero politico prevalente. Il cantautore non ha manifestato preoccupazione rispetto all'idea che sia tornato o possa farlo il fascismo. Si tratterebbe, però, nel suo pensiero di concetti che una parte della popolazione manifesta sulla base del solco tracciato da alcuni politici che scelgono certi percorsi unicamente per fini elettorali.

Parole che non sembrano diverse da quelle di tanti che non ripongono tanta stima nell'esecutivo in carica.

Guccini fa il paragone con Dante

Nel corso di Matrix Matteo Salvini aveva dichiarato di essere un fan delle canzoni di Francesco Guccini. Il cantautore emiliano non sembra essere lusingato dal fatto che tra i suoi fan ci sia anche il ministro dell'Interno che forse ha idee che non corrispondono alle sue.

Particolarmente significativo rispetto all'opinione in merito del diretto interessato è il paragone che lui stesso fa, pur sottolineando che occorre fare le dovute proporzioni tra i protagonisti delle due vicende. “Se le mie canzoni piacciono a Matteo Salvini, non ho alcuna responsabilità. Con le dovute differenze, anche Dante è stato letto da cani e porci”.

Parole che non suonano come un attacco diretto al ministro dell'Interno, ma che in un certo senso sembrano suggerire che la stima quantomeno non sia reciproca. Attaccato più volte da diversi protagonisti della musica italiana, Salvini ha più volte risposto con un puntuale :"Canta che ti passa" e chissà che anche stavolta non sfrutti i social per veicolare un messaggio a Francesco Guccini. Si attendono sviluppi.