Per la prima volta il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, attacca frontalmente la Germania, e lo fa proprio durante un'intervista a un giornale tedesco. Dichiara infatti che, nonostante la Germania in questi anni si sia lamentata (e continui a farlo) molte volte dei comportamenti dell'Italia, in realtà ha violato il patto di stabilità ben 18 volte. Ammette inoltre che, al momento, il vero problema dell'Europa è una disunione totale, non solo dovuta ai partiti nazionalisti e sovranisti che vedono aumentare il consenso, ma anche a causa di una frammentazione innegabile delle "grandi famiglie politiche europee".

'Tedeschi si lamentano, ma hanno violato 18 volte il patto di stabilità'

Parole destinate a far discutere. Simili posizioni, in effetti, sino ad oggi erano sempre state portate avanti da membri di partiti sovranisti e populisti. Ora, però, arrivano dalla bocca dello stesso Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Durante un'intervista al giornale tedesco Handelsblatt, infatti, Juncker ha dichiarato che la Germania ama lamentarsi dei comportamenti dell'Italia, ma dimentica che ha già violato il patto di stabilità per ben 18 volte. Dice di averle contate e, aggiunge, i tedeschi stanno continuando anche a farlo.

Pur vero che nel Paese tedesco debito e deficit sono in calo, ma questo non vuol dire che tutto sia andato a posto.

Juncker spiega anche, infatti, che la Germania non ha ancora sotto controllo il surplus. Sulla questione delle banche tedesche, poi, la situazione è altrettanto complessa. Pur essendoci stata la colossale fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank, "nessuno può affermare che sia tutto roseo nel settore finanziario tedesco".

I problemi dell'Europa

Alle domande sulla situazione europea, però, Juncker ammette che la situazione è ancor più complicata. A suo modo di vedere il problema vero non sono le questioni economiche, o almeno non del tutto, bensì il fatto che non ci sia coesione, amore, e che sia andata persa la "libido collettiva".

Ad esempio, sulla questione dell'unione monetaria, molti Paesi continuano a tirarsi indietro sulla solidarietà congiunta.

Olanda, Austria e spesso anche la Germania continuano a vedere soltanto se stesse. Per queste ragioni, si dice convinto della necessità di creare nuovi elementi per l'effettiva unità monetaria, come ad esempio uno schema assicurativo sui depositi.

Sulle elezioni europee di fine maggio ha quindi dichiarato che, seppur l'avanzare delle destre sovraniste sia preoccupante, al tempo stesso queste forze faticano a muoversi in modo coeso, proprio perché hanno una visione totalmente nazionalistica della Politica. Eventuali alleanze, a suo modo di vedere, sono destinate a frammentarsi in tempi brevi. Il problema vero, però, è che anche le forze pro-Europa rimangono scisse. A detta di Juncker, infatti, ci sono grandi divisioni all'interno delle "famiglie politiche europee". In questi gruppi, che dovrebbero andare alleati alle elezioni, è nata un'animosità mai vista prima.