Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono, indubbiamente, le figure di riferimento di un governo che subito dopo le elezioni europee sarà ad un bivio: proseguire nel programma del contratto o sciogliere le fila per scrivere una nuova pagina attraverso nuova maggioranza o un ritorno alle urne. Quello che è certo è che nelle ultime settimane i rapporti tra le parti si sono inaspriti, sebbene in molti abbiano visto nelle scaramucce verbali una sorta di strategia per accaparrarsi consenso in vista delle europee e marcare le differenze tra due partiti che restano fortemente eterogenei l'un l'altro.
Proprio le elezioni per il Parlamento Europeo rappresenteranno la più attendibile delle cartine di tornasole riguardo al gradimento dell'elettorato nei confronti di Lega e Movimento Cinque Stelle, molto più di quanto non lo siano state le amministrative andate in scena durante quest'anno di governo. Ecco, perché si pone grande attenzione su quelli che sono i sondaggi e risultano particolarmente interessanti i numeri che provengono dalla rilevazione fatta da Swg per il Tg di La 7.
Il Pd fa registrare il segno meno
Le rilevazioni pubblicate rappresentano un'indagine che fa segnare le variazioni di consenso tra i numeri registrati lo scorso 29 aprile e quelli riguardanti il 6 maggio. Sono stati sette giorni che, stando a quanto enunciato dalle statistiche, hanno fatto segnare il passo al Partito Democratico che fa segnare un -0,3%, passando dal 22,5 al 22,2%.
Chi risale, seppur con le stesse cifre risicate, è Forza Italia che dall'8% sfonda il muro del 9% e si attesta al 9,1%. Fratelli d'Italia, invece, perde lo 0,4%, fermandosi al 4,6%.
Il governo rappresenta più di un italiano su due
Indipendentemente dalla curva dei numeri, la prima cosa che balza agli occhi è che l'attuale esecutivo rappresenta più di un italiano su due avente diritto di voto.
Infatti l'unione Lega-Movimento Cinque Stelle fa registrare una percentuale sommata del 53,4%. È chiaro, però, che i due partiti non mancano di far notare qualche fluttuazione importante. La Lega, ad esempio, tra il 29 aprile ed il 6 maggio avrebbe conosciuto una flessione che si può quantificare in un -0,9%. Un dato che, comunque, rappresenta esattamente l'incremento fatto registrare dal Movimento Cinque Stelle che, seppur di poco, sta davanti al Partito Democratico.
Ricordando come spesso i sondaggi siano stati smentiti dalle urne, bisogna precisare che più si avvicina alla fatidica data delle elezioni europee è più si tratta di dati che possono essere guardati con attenzione. I giorni che mancano al rinnovo del Parlamento Europeo sono sempre meno.