Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini è pronto a dimettersi. Il leader del Carroccio, tornato più agguerrito e deciso che mai dal suo breve viaggio negli States, ha tuonato: "Se non abbassiamo le Tasse sono pronto a lasciare". Il Vicepremier vuole un taglio da 10 miliardi di euro: "In Italia - ha spiegato intervistato dal Corriere della Sera - serve una riforma fiscale coraggiosa. E' l'unico modo possibile per rianimare l'economia ed è mio dovere farla".

Salvini pronto a lasciare

Matteo Salvini, sembra aver le idee chiare: "Se non dovessero lasciarmi fare la riforma fiscale - ha dichiarato - saluto e me ne vado".

Il Ministro dell'Interno è tornato dalla trasferta a Washington con una fortissima convinzione: tagliare le tasse di 10 miliardi. Sulla sua scrivania, in bella vista, c'è l'Abenomics (sincrasi di Abe e economics) - una raccolta in inglese che sintetizza il pensiero e le azioni economiche di Shinzō Abe, Primo Ministro del Giappone - ed un rapporto alquanto voluminoso con l’aquila americana in copertina. Il leader della Lega ha spiegato al giornalista del Corriere: "Si tratta delle politiche economiche messe in atto dal Presidente americano Donald Trump. Anche noi abbiamo bisogno di un approccio così".

'La recessione è demografica'

Il vicepremier Salvini ha parlato anche della possibile procedura d'infrazione che potrebbe scattare nei confronti del nostro Paese per eccesso di debito.

Dopo una "gestazione" tutt'altro che semplice, finalmente, l'Italia ha inviato all'Ue la sua risposta ufficiale. Secondo il leader del Carroccio i due miliardi di euro di risparmi per l'Europa rappresentano solo l'ultimo passaggio da superare. "Nel 2019 - ha precisato- se lo Stato incassa di più e spende di meno, possiamo usare quella cifra per abbassare il debito.

Ma, per gli anni futuri, basta gabbie che strozzano una possibile crescita".

Buona parte dei 5 stelle, così come il premier Conte ed il Ministro dell'Economia Tria non sono convinti delle possibilità offerte da una manovra che potrebbe ipotecare i rapporti con l'Unione. Ma, come ha ricordato il titolare del Viminale, è necessario un taglio delle tasse serio (almeno 10 miliardi) in grado di rianimare l'economia e di far tornare i conti.

Poi, Salvini, citando i dati Istat diffusi proprio nelle ultime ore, ha concluso: "La vera recessione è demografica. Le nascite ferme sono il vero dramma".

Sebbene si sia detto pronto a lasciare, il leader leghista continua però a credere in questo esecutivo gialloverde. "Oggi io sono qui, al lavoro, e questa è la miglior risposta a tutti i chiacchieroni come Di Battista". Il 'Dibba', infatti, in più di un'occasione, ha accusato Salvini di provocare ogni giorno i pentastellati solo per far cadere il governo.