A lungo in molti avevano sospettato che Salvini fosse alla ricerca di un pretesto per far cadere il governo prima di luglio (così da poter andare al voto a settembre) e adesso questa ipotesi sembra improvvisamente molto più realistica. Il Ministro dell'Interno, infatti, di ritorno dal suo viaggio negli Usa, ha annunciato che o si attuerà una riforma coraggiosa "in stile Trump" sul fisco, con un taglio di circa 10 miliardi di euro, altrimenti farà cadere l'esecutivo.

L'ultimatum di Salvini: un fulmine a ciel (quasi) sereno per il governo

Il Vicepremier Matteo Salvini, in un'intervista al Corriere della Sera, dice di essere tornato dal suo viaggio negli Stati Uniti con una fortissima convinzione: la necessità di attuare immediatamente una riforma fiscale coraggiosa.

Sin qui niente di nuovo. Quello che però sorprende è che chiude il suo discorso con un vero e proprio ultimatum: "Se non me la dovessero far fare, io saluto e me ne vado".

Quello che sostiene, in poche parole, è di effettuare una riforma in "stile Trump" che rilanci con prepotenza l'economia del nostro Paese. Una simile richiesta arriva però in un momento decisamente difficile. Da poco, infatti, è partita la lettera di risposta all'Unione Europea, che il nostro governo ha inviato per tentare di evitare la procedura d'infrazione. Proprio su questi punti, però, Salvini ha annunciato di non voler più gabbie per gli anni futuri, e che non è più disposto a strozzare "la crescita possibile".

'Occorre un taglio di almeno 10 miliardi'

Al momento, però, queste parole sembrano un ultimatum, soprattutto perché Conte, il Ministro Tria e una parte dei 5 Stelle temono che una simile manovra potrebbe compromettere i già fragili equilibri con l'Ue. Ma Salvini continua sostenendo che nessun taglio delle Tasse sotto i 10 miliardi sarebbe utile.

Con un'azione di simili proporzioni, invece, sempre secondo il Vicepremier, l'economia si rianimerebbe. E coglie l'occasione per ringraziare il Presidente dell’Istat Blangiardo, dal momento che oggi ha affermato che il vero dramma italiano è la recessione demografica.

Salvini, perciò, si dice convinto che sia necessario andare avanti con questo governo.

Parole però che sembrano volerlo liberare da possibili colpe di un crollo dell'esecutivo, dopo l'ultimatum che ha lanciato. E conclude dichiarando che la sua presenza al Ministero e il fatto che sia al lavoro è una risposta perfetta "per i chiacchieroni come Di Battista". A suo modo di vedere, mentre il pentastellato se ne va a spasso, lui è invece impegnato a lavorare (occorre precisare però che Di Battista non ha ruoli nel governo, dunque al momento non può "lavorare" nel senso inteso da Salvini).