Il Parlamento italiano per come l'abbiamo conosciuto sino ad oggi potrebbe subire un radicale cambiamento in quanto la riforma costituzionale che ha trovato il via per il suo primo step il 10 maggio 2019 sembra proseguire nel suo iter legislativo. Una riforma costituzionale che attirerà su di sé le simpatie di molti cittadini italiani tant'è che alla prima votazione non hanno votato a favore solo i due azionisti di maggioranza del governo giallo-verde, Movimento 5 Stelle e Lega, ma anche Forza Italia. Hanno votato in modo contrario Partito Democratico, Leu e +Europa.

Le novità introdotte dal testo

La proposta a prima firma del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle prevede la riduzione dei parlamentari da 945 a 600. Il Senato della Repubblica passerebbe così dagli attuali 315 membri a 200 mentre la Camera dei Deputati vedrebbe una riduzione da 630 a 400. Nel caso in cui l'iter legislativo dovesse giungere a compimento avremmo una riduzione del 36,8% per entrambe le Camere legislative. Si riduce anche il numero dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere: con la norma vigente ammontano a 12 ma con la nuova norma sono previsti solo 8 rappresentanti eletti al di fuori dei confini italiani. La riduzione appena descritta porterebbe l'Italia ad essere uno dei paesi con la proporzione fra parlamentari e elettori fra le più basse della zona dell'Unione Europea.

Quest'ultima è una considerazione di grande rilevanza in quanto ad oggi l'Italia è quella che detiene tale rapporto più elevato in Unione Europea.

I tempi dell'approvazione

Dopo l'approvazione al Senato con 180 sì, prosegue l'iter della riforma costituzionale che potrebbe portare ad un raggiungimento del risultato tanto caro agli esponenti del Movimento 5 Stelle prima della chiusura estiva delle Camere.

Improbabile anche il caso di un referendum abrogativo, a cui ci si potrebbe affidare perché la legge non è stata approvata dalla maggioranza dei due terzi dell'assemblea sul tema in quanto la riduzione dei costi della Politica è così popolare che nessuna opposizione potrebbe giovare dall'attuare questa azione politica.

Le conseguenze

La drastica riduzione dei parlamentari porterebbe secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle un risparmio di mezzo miliardo di euro. Secondo gli altri partiti, tale somma è una previsione troppo generosa. Dal punto di vista politico, l'eventuale passaggio della riforma costituzionale potrebbe rappresentare un altro punto del programma portato a casa da Luigi Di Maio e ciò si potrebbe ripercuotere sui consensi pentastellati che ad oggi hanno assistito ad un trend decisamente negativo.