Ok al decreto legge ribattezzato Salva-conti dalla Commissione Programmazione economica e Bilancio del Senato della Repubblica presieduta dal senatore Daniele Pesco. La quinta commissione permanente di Palazzo Madama alla relatrice del testo, la senatrice pentastellata Rossella Accoto, ha dato mandato di riferire in aula senza l’approvazione di modifiche al decreto che era stato approvato dal Cdm presieduto dal premier Giuseppe Conte l’1 luglio scorso. Il testo viene adottato nel quadro delle trattative avviate dall’esecutivo italiano con Bruxelles relativamente al rispetto delle regole europee in materia di debito pubblico.
Approvato senza modifiche decreto Salva-conti in commissione Bilancio al Senato
Praticamente il decreto “congela” risorse per un miliardo e mezzo, si tratta dei risparmi attesi dalla inferiore spesa rispetto a quelle prevista per il Reddito di cittadinanza e per le Pensioni anticipate con Quota 100. Risorse che, come ha già spiegato ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, verranno riutilizzate per il miglioramento del deficit, ovvero per obiettivi di finanza pubblica e per evitare l’aumento della pressione fiscale. Passerà al vaglio dell’aula del Senato nei prossimi giorni, già questa settimana, il decreto legge che scade il 31 agosto prossimo. Il testo è composto soltanto di due articoli.
Le proposte di modifica che erano state presentate dai gruppi parlamentari erano tredici. Gli emendamenti, in gran parte, sono stati presentati dal gruppo parlamentare del Partito democratico: per estraneità di materia tre sono stati dichiarati inammissibili.
Congelati risparmi su pensioni anticipate Quota 100 e Reddito di cittadinanza
Gli emendamenti proposti dai parlamentari del Pd guidato da Nicola Zingaretti puntavano in sostanza ad allargare al 2020 il riutilizzo dei risparmi derivanti da Quota 100 e Reddito di cittadinanza per migliorare i saldi di finanza pubblica. Con un altro emendamento veniva chiesto l’utilizzo dei fondi per coprire la sterilizzazione delle clausole Iva.
Tra le proposte di modifica considerate inammissibili ci sono quelle che miravano ad aumentare per il 2019 di oltre 31,6 milioni il contributo straordinario ai Comuni oggetto di fusione. Secondo quanto previsto del decreto, risparmi di spesa e maggiori entrate derivanti dal minor utilizzo delle risorse previste nella manovra per Quota 100 e Reddito di cittadinanza, le due misure simbolo del governo gialloverde, costituiscono economie di bilancio o sono versati all'entrata del bilancio dello Stato con l’obiettivo di essere destinati al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.