Quella di oggi è stata l'ennesima giornata incandescente per il governo gialloverde. La riunione del Consiglio dei ministri in programma nel pomeriggio avrebbe dovuto affrontare la riforma della Giustizia (targata M5S) e il nodo autonomie (particolarmente caro alla Lega di Matteo Salvini). La seduta, però, iniziata in ritardo, è stata sospesa dopo soli 5 minuti.
Cdm sospeso dopo 5 minuti
C'era grande attesa per il Consiglio dei ministri in programma oggi, mercoledì 31 luglio, alle ore 15: a Palazzo Chigi, si sarebbe dovuto discutere la delicata riforma della giustizia ed il pacchetto autonomie.
La giornata Politica, però, si è conclusa con un nulla di fatto. Intorno alle 16, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno avuto un rapido colloquio e, poco più tardi, ha avuto inizio un brevissimo Cdm.
Secondo quanto si è appreso finora la riunione è stato avviata solo perché, relativamente ad alcune leggi regionali, c'era l'urgente necessità di deliberare l'impugnativa per dare mandato all'avvocatura dello Stato. Il Cdm è stato però sospeso (in un primo momento a "tempo indeterminato") pochi minuti dopo per "questioni tecniche" legate ad alcuni nodi - e divergenze - relative alla riforma della giustizia. Sono continuati, invece, gli incontri politici.
'Svolta epocale', 'No, solo acqua'
Il ddl sulla giustizia è arrivato in Cdm in un clima a dir poco arroventato. il vice premier Luigi Di Maio, entusiasta lo ha annunciato così: "Oggi il nostro ministro Alfonso Bonafede porterà in Consiglio dei ministri una riforma epocale". Sui social ha inoltre precisato che con la nuova normativa, si dirà basta agli indagati a vita: chi sbaglierà, pagherà subito,
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, però, senza troppi giri di parole, ha demolito il provvedimento in diretta Facebook poco dopo mezzogiorno; criticando la bozza, il leader leghista, ha dichiarato "Il ministro Bonafede ci mette anche la buona volontà, ma in realtà la sua riforma della Giustizia è solo acqua".
Poi, ha aggiunto che il testo targato Cinque Stelle non è quello che si aspettano gli italiani: "Serve una riforma imponente, vera, decisiva e storica", ha quindi concluso.
A stretto giro è arrivata la replica del ministro pentastellato: "Ci vediamo in Consiglio dei ministri e non su Facebook, ha spiegato: "Cosi, forse, finalmente potrò ascoltare le argomentazioni, visto che durante il preconsiglio nessuno ha detto nulla".
Poi ha precisato: "Con certezza so che la riforma dimezza i tempi dei processi, favorisce gli investimenti e l'economia; inoltre fornisce tempi certi a coloro che sono coinvolti in un processo e, finalmente, rompe i rapporti torbidi tra magistratura e politica.