Il caso Sea Watch, culminato con l'azione forzosa del comandante Carola Rackete, continua a far discutere. Al di là del fatto che il blocco navale italiano sia stato forzato dalla Ong, resta un dibattito politico particolarmente acceso sull'immigrazione. Da una parte c'è la Lega che prosegue nelle sue idee di tenere il più possibile serrate le frontiere ed i porti, con particolare riferimento all'eventuale ingresso di imbarcazioni facenti capo ad Ong. Dall'altra parte c'è Il Pd, di cui nelle ultime ore si è potuta ascoltare un'altra voce, quella della senatrice Monica Cirinnà che è stata ospite della trasmissione di La 7 Omnibus.

La Cirinnà sta con i colleghi che sono saliti a bordo della Sea Watch

Tra i temi che stanno maggiormente infiammando il dibattito e le scaramucce dialettiche tra le varie fazioni politiche c'è stata sicuramente una scelta di alcuni parlamentari di Partito Democratico e Liberi e Uguali. In cinque hanno scelto di salire a bordo e stare vicini all'equipaggio e ai migranti presenti a bordo della Sea Watch. Il fatto che la situazione sia stata sbloccata da un'azione fuori legge o che comunque sarà oggetto di processo, ha fatto sì che qualcuno abbia ferocemente criticato i parlamentari del centro-sinistra rei di non aver provato a fermare, ma anzi di aver appoggiato, una manovra che oltre a violare le norme avrebbe messo in pericolo gli uomini di una motovedetta della Guardia di Finanza che pattugliava la zona di mare interessata.

Monica Cirinnà benedice l'azione dei suoi colleghi di partito: "Hanno fatto benissimo, era pronta una staffetta. Ero programmata nei giorni seguenti". "Soltanto - rivela - il 10% delle persone che sbarcano in Italia arrivano con quelle navi. Sono navi vocate a salvare persone in mare". La senatrice del Pd inizia a sciorinare numeri e ad evidenziare alcune sue verità: "300 persone sono arrivate con queste navi nel 2019, 3000 con i barchini.

Da dove sono arrivati? Grecia e Turchia, lo dicono i giornali di oggi. Chi sono gli scafisti? Russi e ucraini, perché Salvini non si accorge dei suoi amici che continuano a portare pakistani e tante persone bisognose d'aiuto in Italia con quei sistemi. Esistono solo le Ong per chiacchierare e fare disinformazione".

La Cirinnà punta a riaprire i flussi

"Il punto vero è che in un Paese con la nostra denatalità e con enormi problemi di lavoro di basso livello perché - si chiede la Cirinnà - non fare un ragionamento sulla Bossi - Fini e riaprire i flussi". Il passaggio che farà più discutere è quello in cui evidenzia un altro aspetto: "Ci sono alcuni lavori che gli italiani non fanno più, penso all'agricoltura. Sfido chiunque che abbia una badante italiana che cambia il pannolone al padre". Per la Cirinnà dunque si potrebbero riaprire i flussi in funzione della richiesta del lavoro di basso livello che gli italiani, ormai troppo qualificati, si rifiutano di fare.