Il caso Sea Watch non riesce proprio ad uscire dalle cronache. Da qualche giorno il nome di Carola Rackete, capitana della Sea Watch 3, compare di meno su siti internet e giornali, anche se la polemica sull’immigrazione prosegue con Matteo Salvini sempre al centro della scena. Oggi, però, arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che i parlamentari del Pd, Matteo Orfini e Maurizio Martina, già denunciati in precedenza, sono stati multati per essere saliti a bordo della nave Sea Watch 3 nel gennaio scorso, violando alcune norme sanitarie. A rendere pubblica la cosa ci ha pensato lo stesso Orfini, protagonista anche della recente visita alla Sea Watch 3 a Lampedusa insieme ad altri colleghi, attraverso un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook in cui, tra le altre cose, accusa apertamente prefetto di Siracusa e comandante della Capitaneria di porto di avere teso a lui e a Martina una sorta di trappola, finendo poi per denunciarli.
La vicenda Sea Watch 3 del gennaio scorso
La vicenda, come anticipato, non è quella della Rackete sbarcata a Lampedusa, ma riguarda la stessa imbarcazione Sea Watch 3, protagonista di un caso simile nel gennaio scorso. In quel caso la nave della Ong tedesca rimase per giorni al largo del porto di Siracusa con il suo carico di 47 migranti. I primi parlamentari a salire a bordo furono Stefania Prestigiacomo di Forza Italia, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e il Radicale Riccardo Magi. Memorabile in quella fine di gennaio fu la scena della Prestigiacomo alla guida di un gommone con a bordo Fratoianni e Magi. Qualche giorno dopo toccò anche ai Pd Orfini e Martina il ruolo di soccorritori parlamentari.
E fu proprio allora che i due, pur agendo a loro dire nel legittimo esercizio delle loro funzioni, furono denunciati per essere saliti a bordo e, infine, multati.
Il racconto di Matteo Orfini e i sospetti su ‘corpi dello Stato che rispondono al governo’
A riaccendere i riflettori sulla vicenda Sea Watch 3 a Siracusa è proprio Matteo Orfini, L’ex Presidente del Pd apre il suo post su Fb con una frase raggelante: “In questo Paese accadono cose inquietanti” che non possono essere considerate “normali”.
Orfini allora inizia a raccontare di essersi recato insieme al collega Maurizio Martina presso la Capitaneria di porto di Siracusa per essere audito in merito alla vicenda del gennaio scorso per la quale, come detto, avevano subito una denuncia e, in seguito, una multa, con l’accusa di “non aver osservato le norme di polizia relative alla libera pratica sanitaria”.
Ma questa versione dei fatti secondo il parlamentare Pd non è veritiera. “Peccato che le cose non andarono così”, prosegue infatti nel suo atto di accusa Orfini che ricorda come lui e Martina vennero autorizzati a salire a bordo della Sea Watch 3 sia dal prefetto della città che dal comandante della Capitaneria. Al ritorno a terra, però, scattò la denuncia da parte di “quelle stesse istituzioni che ci avevano autorizzato a salire bordo”. La rabbia dell’esponente Dem è incontenibile. La memoria difensiva preparata in questi mesi con i suoi avvocati è servita, riferisce, non solo a “smontare le accuse”, ma avrebbe anche “evidenziato un fatto molto grave”. Ovvero, punta il dito Orfini, il fatto che “qualcuno” abbia deciso di denunciare dei rappresentati parlamentari di opposizione.
Ma, cosa ancor più grave, quel ‘qualcuno’ “sono corpi dello Stato che rispondono al governo”. Anche se Orfini ammette di non sapere chi abbia dato a prefetto e comandante l’ordine di ‘raggirare’ lui e Martina, giura che ha tutte le intenzioni di scoprirlo.