Domattina il Parlamento dell'Unione Europea dovrebbe eleggere il nuovo presidente dell'assemblea, al posto dell'italiano Antonio Tajani.

Intanto i leader degli Stati membri sono ancora in alto mare per la scelta del presidente della Commissione Europea e pare ormai probabile che nessuno dei candidati ufficiali - i cosiddetti spitzenkandidat - occuperà quella poltrona. Nel frattempo, alcuni media parlano di un'intesa tra Francia e Germania per l'esecutivo di Bruxelles e la guida della Banca Centrale Europea.

Ue, leader ancora riuniti a Bruxelles

L’Europarlamento, che si è insediato oggi - ed ha tra i suoi banchi anche Silvio Berlusconi, l'eurodeputato più anziano coi suoi 82 anni - voterà a partire dalle 9 di domattina, mercoledì 3 luglio, per scegliere il proprio presidente.

Saranno eletti anche 14 vicepresidenti e 5 questori. Tra i candidati alla guida dell'assemblea, spunta anche il nome della tedesca Ska Keller, leader dei verdi a Bruxelles.

La nuova maggioranza Politica dell’Unione europea comprenderà certamente popolari, socialisti e liberali, forse anche i verdi, mentre le formazioni nazionaliste come la Lega o l’ex Fronte Nazionale francese (oggi Rassemblement National), che pure avevano promesso un grande cambiamento a Bruxelles, resteranno all’opposizione.

I parlamentari europei voteranno poi il 15 luglio per il nuovo presidente della Commissione, che dovrà essere eletto a maggioranza assoluta. Ma tutte le cariche principali della Ue - i cosiddetti top jobs - rientrano di fatto in un "pacchetto" di nomine concordate.

Per questo i leader europei stanno cercando di arrivare a un accordo prima di domattina, anche per evitare spaccature all'interno dell'Europarlamento.

L’accordo sul “pacchetto” seppellirà, almeno per questa legislatura, il sistema degli spitzenkandidat, quello cioè dei candidati ufficiali dei grandi partiti europei alla carica di presidente della Commissione, utilizzato per la prima volta nel 2014 e pubblicizzato come una riforma per avvicinare di più gli elettori all’Unione.

I veti incrociati dei vari Paesi e dei partiti sembrano infatti aver eliminato dalla corsa il tedesco Manfred Weber, candidato dei popolari, l’olandese Frans Timmermans, che correva per i socialisti, e la liberale danese Margrethe Vestager.

Secondo il quotidiano francese "Le Monde" e altri media europei, per la carica di presidente della Commissione Europea il nome più forte in questo momento sarebbe quello della ministra tedesca della Difesa Ursula von der Leyen, membro del Partito Popolare Europeo, proposta dal capo dello Stato francese Emmanuel Macron.

Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel sosterrebbe a sua volta la nomina della francese Christine Lagarde, attuale direttrice del Fondo Monetario Internazionale alla guida della Bce, al posto dell'italiano Mario Draghi, giunto a fine mandato.

In mancanza di un accordo definitivo tra i capi di Stato e di governo (la proposta deve essere infatti avanzata dal Consiglio Europeo), però, gli Europarlamentari potrebbero essere tentati di forzare la mano scegliendo il nuovo presidente, senza tenere conto degli equilibri tra Paesi Ue.