La crisi di governo sta ormai dispiegando le sue conseguenze, non solo politiche: la situazione ha infatti un impatto anche finanziario, in particolare sull'andamento della Borsa di Milano e sullo spread, con Piazza Affari che ha dovuto chiudere in netto calo e il differenziale tra Bund e Btp arrivato a sfiorare ben 241 punti. Nel frattempo i partiti stanno preparando le mosse per le prossime settimane, mentre i commentatori di ogni area stanno proponendo le loro letture dei fatti presenti e le ipotesi per quelli futuri.
La mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio e l'attacco del PD
La crisi Politica che sta interessando il Belpaese è stata interessata da duri scontri tra i 5 Stelle e la Lega Nord. Inoltre, lo stesso partito guidato da Matteo Salvini ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell'attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Intanto Salvini è stato criticato dal segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti: secondo il politico dem lo stesso segretario leghista starebbe 'scappando' per paura della prossima manovra.
Fusaro sulla possibile fine del governo e il futuro della Lega
La crisi governativa e la possibile fine dell'esperimento gialloverde non piacciono affatto a Diego Fusaro, il sempre più popolare saggista e filosofo conosciuto per lo studio del pensiero di Karl Marx e la sua personale interpretazione.
Secondo l'intellettuale sovranista, considerato spesso vicino alle istanze di 5 Stelle e Lega, tale governo rappresentava un 'laboratorio populista' particolarmente inviso ai poteri forti e all'alta finanza internazionale.
Andando maggiormente nei particolari, Diego Fusaro ha anche affermato che la Lega si appresterebbe a diventare il 'nuovo cavallo della classe dominante'.
A tal riguardo, il noto filosofo ha ricordato la posizione fortemente pro-Tav del Carroccio e ha dichiarato che il volto di tale 'nuova Lega' sarebbe ben rappresentato dalle posizioni di Giancarlo Giorgetti. D'altronde, il sottosegretario di Stato è il rappresentante più importante dell'ala 'atlantista' e filo-statunitense del partito fondato da Umberto Bossi.
Oltre a ciò, secondo la teoria sostenuta dall'intellettuale, l'unione del movimento fondato da Beppe Grillo e dalla Lega rappresentava qualcosa di rivoluzionario. Difatti, Fusaro ha da sempre sostenuto che il 'governo del cambiamento' fosse parte della lotta del popolo contro l'élite nazionale e mondiale. Ora, stando sempre alla tesi di Fusaro, sia la Lega che il Movimento 5 Stelle sarebbero tornati nell'alveo del sistema e, in tal modo, la classe dominante 'liquido-finanziaria' avrebbe raggiunto il suo obiettivo.