Il decreto sicurezza bis è legge: ieri, lunedì 5 agosto, il Senato infatti ha approvato la conversione del decreto (sul quale, il governo, aveva già posto la fiducia). Il "padre" della nuova normativa, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha lasciato l'Aula senza attendere l'esito e sui social, poco dopo, ha ringraziato non solo gli italiani, ma anche la Vergine Maria.

Il governo Conte, per ora, regge, ma c'è grande attesa per la mozione sulla Tav in programma domani. Il leader del Carroccio, ieri, in piazza a Nerviano ha colto l'occasione per riaprire lo scontro con Di Maio e il M5S. E, oggi, ha attaccato a Toninellli.

Il decreto sicurezza bis

Il decreto sicurezza bis ha incassato l'ultimo via libera del Parlamento e, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, diventerà legge. I voti favorevoli sono stati 160, 57 quelli contrari e 21 gli astenuti. Su 289 senatori presenti in Aula i votanti sono stati 238. La maggioranza di governo, dunque, è risultata compatta o quasi: Cinque senatori pentastellati, infatti, hanno deciso di non presentarsi al voto in segno di protesta, ma il loro dissenso è passato praticamente inosservato.

Il provvedimento, presentato dalla Lega di Salvini, si compone di 18 articoli: i primi cinque sono dedicati al soccorso in mare, mentre gli altri 13 vanno a modificare l'attuale codice penale in materia di gestione dell'ordine pubblico nel corso di manifestazioni di protesta e sportive. Oltre a conferire al Viminale la possibilità di limitare o vietare - per motivi di sicurezza - l'ingresso di navi in acque territoriali, il decreto introduce maxi multe per le Ong (da 150 mila euro fino a un milione), nuovi fondi per la lotta all'immigrazione clandestina, assunzioni per la sicurezza e un rafforzamento del Daspo (divieto di accesso).

Salvini, su Facebook e Twitter, ha commentato che grazie al nuovo decreto Sicurezza le Forze dell’Ordine avranno più potere, ci saranno maggiori controlli ai confini e in campo contro la lotta alle mafie ci saranno più uomini. Poi, utilizzando uno dei suoi hastang preferiti (#dalleparoleaifatti), ha concluso: "In sintesi: meno Carola Rackete, più Oriana Fallaci.

Salvini alza il tiro sulla Tav

La fiducia sul decreto Sicurezza bis è stato un risultato importante per Matteo Salvini. Ora, il ministro dell'interno si aspetta di incassare un altro si sulla Tav. Ieri, prima delle votazioni, ha alzato il tiro (ed il livello di scontro) e, intervenendo sulla Torino Lione (altra "spina nel fianco" del governo gialloverde) ha ribadito che si tratta di un’infrastruttura fondamentale e anche il premier Conte ha riconosciuto che finirla costerebbe meno che fermarla. Il leader della Lega, dunque, ha puntualizzato che un voto contrario sarebbe una "sfiducia al presidente del Consiglio" e sarebbe anche uno schiaffo a tutti gli italiani che chiedono treni, porti e aeroporti".

"Qualora arrivasse un no alle mozioni sulla Tav - aveva aggiunto poco prima di recarsi in aula per votare - sarebbe un grosso problema".

Il ministro degli Interni, sempre più insofferente, non perde occasione per dare avvertimenti agli "alleati" di Governo. Nelle scorse ore, durante un'intervista a Radio 24, Salvini, ha rincarato la dose e ha lanciato una "frecciatina al veleno" al ministro Danilo Toninelli (M5S): "Non mi sembra all'altezza di gestire le infrastrutture del nostro Paese" ha dichiarato sottolineando che l'Italia è bella, ma difficile.

Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, intanto su Facebook ha replicato: "Continuiamo a lavorare sodo. Noi abbiamo un solo obiettivo: contribuire a migliorare la vita delle persone e fare bene al Paese".