Marco Travaglio con la sua solita penna pungente ha avuto modo di analizzare l'attuale scenario politico italiano. E' questa la fase in cui sembra davvero impossibile assistere ad una ricomposizione del rapporto tra la Lega ed il Movimento Cinque Stelle. Una situazione che, secondo il giornalista, nasce da una condotta definita ironicamente patologica del Ministro dell'Interno che in poco tempo, a livello politico, ha mostrato, a detta di Travaglio, un certo bipolarismo. Tant'è che, richiamando parole di Saviano, che vedevano un futuro in carcere per Salvini, ha voluto sottolineare come, a suo avviso, la destinazione del Ministro dell'Interno potrebbe essere una clinica psichiatrica.

Travaglio, inoltre, si è anche soffermato sul premier Conte, non mancando di lanciare il sospetto che un suo eventuale incarico all'Unione Europea possa diventare uno strumento per lasciare libero il suo posto a qualcuno che potrebbe interessare a personalità di spicco gradite al Pd.

Travaglio dice che Salvini non ha mai avuto un lavoro dal 1990

Il bipolarismo di cui Travaglio accusa Salvini riguarda il suo presunto dietrofront dopo aver aperto la crisi all'interno dell'esecutivo. Lo definisce "tipico di uno che rovescia il governo e poi si convince di non averlo fatto". Il giornalista evidenzia come, nelle ultime dirette Facebook, il Ministro non sia più lo stesso. Lo vede quasi "in stato confusionale, accovacciato - si legge nell'editoriale - nell’orto di casa Verdini, come colto da una necessità impellente da espletare".

Lo accusa di parlare di tutto, meno di quello che gli starebbe più a cuore: "le poltrone". "Lui - tuona Travaglio - pretende di stare nel governo che ha sfiduciato". Ritiene che il suo attaccamento alla poltrona sia tipico di chi, nella scena politica, non ha mai lavorato" e secondo il giornalista Salvini, dal 1990, apparterrebbe alla suddetta schiera.

Travaglio fa il paragone con le valigie preparate da Conte

Travaglio pone in evidenza come una volta conosciuto il pensiero di Salvini, Conte gli abbia dato appuntamento in Parlamento. "Luogo - ironizza Travaglio su Salvini - a lui sconosciuto almeno quanto il Viminale". Il giornalista inoltre mette in risalto che Conte, il quale invece un lavoro lo ha, avrebbe preparato da subito le valigie, senza fare di tutto per conservare la sua posizione, autonominarsi commissario europeo o candidarsi a leader grillino.

Una scelta che pochi politici, secondo Travaglio, hanno capito. "Non solo l'Uomo Poltrona - evidenzia - ma nemmeno Renzi e Zingaretti, non hanno mai sperimentato l'ebbrezza di un lavoro vero". Nell'editoriale tra l'altro viene prospettata la possibilità che a Giuseppe Conte possa essere proposto un futuro lontano da Palazzo Chigi. Si fa, infatti, riferimento al fatto che da parte del Partito Democratico possa esserci una spinta a inviare il Premier a Bruxelles, per un ruolo da commissario. L'obiettivo sarebbe quello di occupare la poltrona sguarnita da Presidente del Consiglio con una figura che possa essere gradita all'eventuale componente progressista di quello che potrebbe essere il nuovo governo giallorosso.

Un orizzonte che non sembra essere visto di buon occhio da Travaglio che, tra le ipotesi paventate, mette in risalto quelle di Raffaele Cantone (definito nell'articolo 'noto frequentatore di se stesso') o di una figura "tecnica" che definisce "salma tecnocratica" in grado di far rimpiangere, a dire del giornalista, Monti.