Il summit a Palazzo Chigi svoltosi ieri sera, lunedì 2 settembre, tra il premier incaricato da Mattarella Giuseppe Conte e i vertici dirigenziali dei partiti politici del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle potrebbe aver finalmente portato sostanziali miglioramenti nella formazione della potenziale coalizione di governo. A rappresentare i democratici alla riunione vi erano gli ex ministri Dario Franceschini ed Andrea Orlando, mentre al tavolo per i grillini hanno parlato Stefano Patuanelli, capo-gruppo dei pentastellati al Senato, e Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega ai giovani e alle pari opportunità.

Come riporta l'A.N.S.A. (Agenzia Nazionale Stampa Associata), azzardando un ipotetico 'toto-ministri', tutti e quattro potrebbero essere parte integrante del costruendo esecutivo giallo-rosso. Giuseppe Conte, salvo possibili sorprese in seguito al voto della piattaforma Rousseau, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe sciogliere la riserva e recarsi già questa sera o al massimo nella mattinata di domani, dal Capo di Stato Sergio Mattarella con l'elenco definitivo dei ministri del nuovo Governo, il Conte-bis.

I ministri del M5S

L’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio potrebbe essere affidato a Roberto Chieppa, che sarebbe così riconfermato come persona di fiducia del primo ministro.

Nelle file del Movimento Cinque Stelle, salvo imprevisti, dovrebbero essere ancora una volta nell'esecutivo i ministri uscenti Sergio Costa, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, oltre ai già citati Vincenzo Spadafora e Stefano Patuanelli (quest'ultimo prenderebbe il posto dell'ex ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli).

New entry tra i grillini dovrebbero essere Federico D’Incà e Nicola Morra. Il capo politico dei grillini Luigi Di Maio, invece, dopo l'esperienza al ministero del Lavoro potrebbe andare al Viminale oppure - qualora si scegliesse di affidare il Ministero dell’Interno ad un tecnico (molto quotata in questa direzione Luciana Lamorgese, ex prefetto di Milano) - alla Farnesina.

Vittoria Baldino, Marta Grande e Laura Castelli potrebbero essere le quote rosa pentastellate.

I ministri del Partito Democratico

In questo scenario che abbiamo ipotizzato, al Partito Democratico dovrebbero spettare la Sanità e il Ministero dello Sviluppo Economico, dove si caldeggia fortemente l'opzione di Paola De Micheli, vice-segretaria del partito. L'ex ministro Graziano Delrio potrebbe andare al Ministero del Lavoro, sebbene i renziani preferirebbero un uomo del 'Jobs Act'. Nelle liste dem spazio anche a Lorenzo Guerini e Anna Ascani (quest'ultima potrebbe dirigere i Beni Culturali). Uomo del Pd dovrebbe essere anche il nuovo commissario U.E. La grande incognita resta il Ministero dell’Economia: Conte vorrebbe affidarlo ad un tecnico, M5S e PD spingono per una scelta Politica di partito.