Nel giorno della fiducia della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito il programma presentato come "Una sintesi che guarda al futuro" e si è definito lui stesso "Garante e primo responsabile" della nuova stagione riformatrice. I temi più importanti trattati nel suo intervento sono stati: il rapporto tra la scuola e la famiglia, le infrastrutture, l'ambiente con particolare attenzione per le zone terremotate, lo sviluppo economico, la fiscalità ed il lavoro, la sanità con particolare attenzione per le disabilità, le riforme costituzionali a partire dalla riduzione dei parlamentari, la riforma della giustizia ed i rapporti sia esteri che con l'Europa.

Scuola e istruzione

L'intervento del nuovo governo sarà volto a rendere "di qualità" sia le scuole che le università, migliorando la didattica, riducendo la dispersione scolastica e riconoscendo ai docenti la giusta retribuzione economica. Il primo, immediato intervento sarà volto a favore degli asili nido, per cancellare totalmente la retta degli asili nido a partire dal 2020-2021 per i redditi più bassi.

Infrastrutture e il Ponte Morandi

Il Presidente, dopo aver ricordato le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi definendola "una tragedia che rimarrà una pagina indelebile nella nostra storia patria", ha promesso la revisione della concessioni autostradali "senza sconti". Conte ha poi sottolineato la necessità di rivoluzionare il tema delle innovazioni, che può realizzarsi solo con un'adeguata rete di infrastrutture tradizionali dei trasporti, dei servizi pubblici essenziali e con un'attenta Politica di difesa del territorio e dell'ambiente.

Il nuovo governo vuole quindi ravvivare la dinamica degli investimenti sia continuando a supportare le Pubbliche Amministrazioni, sia definendo le priorità fondamentali su cui concentrare le nuove risorse.

Ambiente

Conte ha spiegato che, per quanto riguarda l'ambiente, il nuovo Governo si è posto come obiettivo quello di realizzare un "green new deal", che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici.

Il Presidente ha poi parlato di conservazione e accrescimento della qualità del territorio, di investimento nella ricerca, di politiche per la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico e infine della volontà del governo di approvare la legge sull'acqua pubblica, già in approvazione in Parlamento, accelerandone l'iter.

Un capitolo a sé ha avuto il tema della ricostruzione delle zone terremotate, definita come "Questione prioritaria di questo governo. Il mio primo impegno pubblico in Italia sarà proprio la visita ad alcuni Comuni colpiti dal sisma".

Materie economiche e fiscalità

Il nuovo Governo ha tra gli obiettivi quello del rilancio degli investimenti "Che passa inevitabilmente dall'abbattimento del divario tra nord e sud del paese, anche attraverso l'istituzione di una banca pubblica per gli investimenti che aiuti le imprese e dia impulso all'accumulazione al capitale fisico, umano e sociale delle aree del sud". Il Presidente ha poi spiegato la volontà del nuovo esecutivo di incentivare le PMI a rafforzare la loro compagine sociale ed a ridimensionarsi in modo sempre più consistente: "Non dimentichiamoci i giovani costretti ad emigrare".

In materia fiscale, il Presidente Conte ha definito come necessaria una riforma fiscale per semplificare la disciplina e arrivare ad una alleanza tra contribuente e amministrazione tributaria. "Questo Governo perseguirà una strategia molto chiara" ha spiegato Conte, "Tutti devono pagare le tasse, ma proprio tutti". Ha quindi elencato le azioni che intende intraprendere il nuovo governo: ridurre la pressione fiscale sul lavoro, garantire un salario minimo, applicare il principio costituzionale dell'efficacia erga omnes dei contratti collettivi approvando una legge sull'efficacia della rappresentanza sindacale, inserire il giusto compenso anche per i lavoratori non dipendenti per evitare forme di abuso e sfruttamento che solitamente affliggono i più giovani professionisti, introdurre una legge di parità di genere nelle retribuzioni, realizzare un piano strategico di prevenzione sugli infortuni sul lavoro e di malattie professionali, porre la massima attenzione al problema della tutela dei risparmi dei cittadini.

Conte ha infine espresso la volontà di aiutare sia le imprese che la Pubblica Amministrazione a trasformare l'Italia in una vera e propria "Smart Nation".

Pluralismo dell'informazione e riforma della giustizia

Sul tema del pluralismo dell'informazione il Presidente del Consiglio ha affermato: "Ringrazio la stampa per il suo insostituibile ruolo di termometro della democrazia", e ancora: "La garanzia di una informazione libera, imparziale e indipendente è uno dei nodi nevralgici che definisco l'affidabilità e la tenuta del nostro Paese e delle sue istituzioni. La qualità del dibattito democratico dipende anche dal contributo critico offerto ai cittadini dai professionisti dell'informazione". Ha poi sottolineato l'importanza di approvare una nuove legge in materia di offese e discriminazione tramite social network ed internet in generale.

In materia di giustizia il Presidente ha poi parlato della necessità di una riforma della giustizia civile, penale e tributaria "Anche attraverso una drastica riduzione dei tempi" ed una riforma del metodo di elezione dei membri del CSM.

Rapporti con l'Europa e politica estera

Il Presidente ha poi rimarcato la sua convinzione a che l'Italia debba rimanere dentro e non fuori dall'Unione Europea per rispondere alle esigenze dei cittadini. Ha poi lanciato l'idea di una Conferenza per l'Europa, visto il processo di cambiamento in cui è al centro l'UE.

il nuovo governo vuole gestire il fenomeno migratorio con una politica modulata su più livelli, basata non più su un approccio emergenziale ma strutturale, anche attraverso l'approvazione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone, che affronti il tema dell’integrazione per coloro che ne hanno diritto e dei rimpatri per coloro che non lo hanno.

Ha quindi sottolineato l'esigenza di istituire corridoi umanitari europei, su cui sta già lavorando. Il nuovo governo vuole poi assicurare un rilancio della azione del nostro paese nei Balcani e, in materia di politica estera, vuole proseguire lungo i tre assi fondamentali, senza perdere di vista le opportunità e le sfide offerte dai nuovi assetti internazionali. "Tali assi", ha spiegato Conte, "oltre alla nostra responsabilità di Stato membro della Unione Europea, sono le relazioni transatlantiche, con il corollario della nostra appartenenza alla Nato e l’imprescindibile legame con gli Stati Uniti e la stabilizzazione e lo sviluppo del Mediterraneo allargato”.

Un progetto ambizioso per il quale ci vorrà del tempo

Nel suo intervento il Presidente Conte ha spiegato che il nuovo governo vuole realizzare questo programma tenendo conto dei limiti della finanza pubblica e del debito pubblica, andando a ridurlo per investire sempre di più in questa articolata stagione riformatrice: "Il nostro è un progetto ambizioso di lungo periodo che intendiamo già realizzare con la prossima manovra economica" ha spiegato Conte. "La sfida più rilevante per quest'anno sarà evitare l'aumento automatico dell'IVA e portare l'alleggerimento del cuneo fiscale".

Ha poi rivendicato una massima attenzione al tema della disabilità: in materia di sostegno alla disabilità e alla non autosufficienza vuole riunificare la normativa esistente e coltivare il progetto del codice alla disabilità mai stato approvato, promuovere politiche non meramente assistenziali ma orientate alla inclusione dei cittadini con mere disabilità.

Il Presidente ci ha tenuto a sottolineare poi che le deleghe sulla disabilità saranno in capo alla Presidenza del Consiglio.

Tra le riforme che il nuovo esecutivo si accinge ad approvare sono state elencate: la riduzione del numero dei parlamentari, l'incremento delle garanzia costituzionali e di rappresentanza democratica, l'avvio di un percorso di riforma, condiviso in sede parlamentare, del sistema elettorale e procedere contestualmente ad una riforma dei requisiti dell'elettorato attivo e passivo, avviando una revisione costituzionale volta ad introdurre istituti che tornino ad avvicinare i cittadini alle istituzioni.