Il tradizionale raduno della Lega sul pratone di Pontida, in provincia di Bergamo, oltre a rappresentare un trionfo personale per il capitano leghista Matteo Salvini, si è portato dietro il solito strascico di polemiche. A finire su tutte le prime pagine dei quotidiani sono stati soprattutto i cori di offesa intonati contro il giornalista di Gad Lerner. Non appena giunto a Pontida, mentre era diretto alla sala stampa, Lerner è stato fatto oggetto di pesanti improperi e irripetibili offese. Ma anche l’inviato di Repubblica, Antonio Nasso, sarebbe stato aggredito fisicamente da un militante del Carroccio.

Salvini ovviamente non si è scusato per l’accaduto, decidendo di rincarare persino la dose. E così la diatriba è proseguita anche oggi sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. A fare meno rumore, invece, è stato il coro da stadio con cui migliaia di leghisti hanno accolto il nome del Premier Giuseppe Conte, nominato dal palco dal capogruppo salviniano al Senato Massimiliano Romeo.

Il popolo della Lega fischia e insulta Giuseppe Conte

Domenica 15 settembre 2019, giorno dell’appuntamento fisso per tutti i leghisti rappresentato dal raduno di Pontida. I tempi del dio Po, dell’ampolla con l’acqua sacra e di Umberto Bossi sono ormai alle spalle. Il nome del vecchio leader viene citato, ma non scalda più i cuori ‘verdi’ dei numerosissimi presenti.

Decine di migliaia di persone accorse nel paese bergamasco per applaudire e sostenere una sola persona: Matteo Salvini. E, infatti, il capitano si gode il suo bagno di folla, tra accuse al governo Conte e promesse di riprendersi presto con gli interessi le poltrone ministeriali perdute dopo la rottura tra Lega e M5S consumatasi ad agosto.

Insomma, solo applausi e manifestazioni di sostegno per Salvini. Non c’è spazio invece per gli altri, tanto meno per gli oppositori. Che la folla leghista sia bollente lo sa bene anche il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo il quale, infatti, non per caso, durante il suo intervento dal palco riesce ad infiammare gli animi con una sola, breve, parola: Conte.

“I nostri Ministri hanno fatto tantissime cose, hanno portato a casa molti risultati - rivendica con orgoglio Romeo - poi qualcuno ci chiede ‘perché Salvini ha staccato la spina?’. È molto più semplice di quello che vogliono farci credere in televisione, perché ad un certo punto un signore di nome Conte…”. Romeo non riesce a completare la frase perché, immediatamente, migliaia di bocche cominciano a fischiare e ancora di più ad intonare il coro “buffone, buffone, il popolo non dimentica”. Una scena che, ovviamente, manda in visibilio i vertici del Carroccio.

Salvini contro Lerner e Repubblica: ‘Questi qua non sono giornalisti’

Ma l’ira del popolo della Lega durante la festa di Pontida non è stato rivolto solamente contro Giuseppe Conte, considerato alla stregua di un traditore.

L’attenzione mediatica, come già accennato, si è concentrata contro l’aggressione verbale subita da Gad Lerner e sulla presunta aggressione fisica di cui sarebbe stato vittima l’inviato di Repubblica. Che tra le due parti ci sia una profonda ruggine era fatto noto da tempo. Forse i leghisti hanno preso come una provocazione la presenza a Pontida (legittima) di Lerner e Repubblica. Per questo Matteo Salvini, lungi dal cospargersi il capo di cenere, ha affondato il colpo. “Questi qua non sono giornalisti, spesso e volentieri sono calunniatori e Lerner passa la vita ad insultarmi”.