L'uscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico provoca due scenari. Uno è immediato e rappresenta la necessità di capire effettivamente quanti parlamentari abbracceranno il progetto politico dell'ex Presidente del Consiglio e quanto, eventualmente, sotto il profilo politico Italia Viva (questo il nome del nuovo partito) potrà spostare gli equilibri in seno alle due camere in ottica maggioranza. L'altro, invece, riguarda il consenso potenziale in seno all'elettorato e gli effetti che questo, eventualmente, avrebbe sul Partito Democratico. Sarebbe abbastanza logico che l'uscita dal Pd di una delle figure di spicco sia destinata ad erodere consenso e a convogliarlo verso la nuova destinazione.

E questo viene confermato da una sondaggio rivelato nel corso della trasmissione di Otto e mezzo di Lilli Gruber e effettuato da Demopolis.

Renzi potrebbe indebolire il Pd

Innanzitutto l'indagine si è posta l'obiettivo di capire cosa ne pensano gli italiani della scelta di Matteo Renzi di lasciare il Partito Democratico e formare una propria realtà. Per il 23% degli italiani c'è un pensiero positivo in merito, mentre il 58% la pensa in maniera negativa. Al momento il 22% degli elettori del centro-sinistra ritiene che da ora in avanti il Partito Democratico riuscirà ad essere più forte e coeso, mentre il 45% ritiene che, a fronte della coesione, ci sarà da fare i conti con una peggiore competitività dettata da una possibile erosione delle percentuali da chi sposerà la causa di Renzi in seno all'elettorato.

Il 21% degli elettori del centro-sinistra ritiene sia concreto che si possa fare i conti con un Pd destinato ad essere più debole.

Renzi può arrivare al 9%

La rilevazione che, probabilmente, può essere ritenuta maggiormente interessante a livello generale per la politica riguarda il cambiamento del consenso in seno all'elettorato dopo aver preso atto che Renzi e il Pd sono diventati una realtà diversa.

La Lega mantiene il 33%. La grande novità è rappresentata dal fatto che il Partito Democratico, al netto della presenza di Italia Viva, perde la seconda posizione che diventa nuovamente del Movimento Cinque Stelle con il Movimento Cinque Stelle. Il Pd scende al 19,4%. Renzi viene dato al 5,2% come primissima rilevazione, ma gli viene accreditato un potenziale 9% che bisognerà valutare da dove potrebbe arrivare.

C'è il 7% per Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, 6% di Forza Italia. Attualmente si sa che il 40% degli elettori potenziali di Renzi vengono dal centro-sinistra, il 33% dal centro, il 20% dal centro-destra ed il 7% non è collocato politicamente. Dati che confermano che Italia Viva, almeno inizialmente, potrebbe essere responsabile di un tangibile calo percentuale del Pd.