Il voto ai sedicenni è diventato da un giorno all’altro uno degli argomenti più discussi dalla politica italiana. Il primo a riaprire il dibattito sul diritto di votare alle elezioni assegnato a chi compie 16 anni (attualmente ce ne vogliono 18) è stato Matteo Salvini durante un comizio a cui ha preso parte recentemente. Tempo poche ore e la proposta avanzata dal leader della Lega è stata fatta sua anche da Enrico Letta, ex Premier in quota Pd, ‘fatto fuori’ da Matteo Renzi nel 2014, ma da poco nuovamente tesserato con i dem. A chiudere il cerchio ci ha poi pensato Luigi Di Maio, rivendicando la paternità primigenia del M5S nel voler assegnare il diritto di voto ai sedicenni.

Ma il suo post pubblicato su Facebook ha immediatamente suscitato la reazione negativa degli utenti, contrari in larga parte alla riforma. Leoni da tastiera in rivolta anche su Twtitter.

Matteo Salvini riapre il dibattito sul voto ai sedicenni, Enrico Letta lo segue

Anche se, almeno in apparenza, il voto ai sedicenni potrebbe rivelarsi un boomerang per la Lega - considerato che solitamente i giovani sono attratti più dalle sirene della sinistra libertaria che della destra securitaria - è stato proprio il leader leghista a ritirare fuori per primo la questione dal cassetto. “Viva i ragazzi che scendono in piazza, la Lega vorrebbe dargli anche il diritto di voto a 16 anni - ha dichiarato Salvini venerdì scorso, giorno delle manifestazioni in difesa del clima - ripresenteremo la proposta di legge per abbassare a quella età il diritto di voto, i ragazzi oggi sono informati”.

Una posizione rischiosa, come detto. E, infatti, una vecchia volpe della politica come Enrico Letta, da poco rientrato nel Pd, ha subito fiutato la preda. “Il momento è ora”, ha sentenziato il nipote di Gianni intervistato da Repubblica. A suo modo di vedere, infatti, sarebbe necessaria una “riforma costituzionale da fare in un anno per dare il voto ai sedicenni”.

Luigi Di Maio dice sì al voto a 16 anni: reazioni social

Insomma, posizioni speculari quelle della Lega e del Pd, rappresentate da Salvini e Letta jr. Ma, almeno per una volta, la politica italiana sembra compatta su un provvedimento. Anche il leader del M5S Luigi Di Maio, infatti, con un post pubblicato oggi, 30 settembre, sulla sua pagina Facebook, ha rivendicato con orgoglio che quella del voto ai sedicenni “è una proposta che portiamo avanti da sempre”.

Di Maio propone di discuterne subito in parlamento e si rivolge direttamente ai giovani. La comune proposta di Lega, Pd e M5S non sembra però aver scaldato i cuori degli elettori, almeno quelli che manifestano il loro pensiero sui social network. A commento del post del capo pentastellato, infatti, si possono leggere frasi come “A 16 anni ci si pente di aver scelto di fare le superiori sbagliate figurati a votare uno che dovrebbe governare il paese per 5 anni!”, oppure “ho un figlio sedicenne e non credo assolutamente sia pronto per il voto, e come lui tutti i sedicenni che conosco”. Ma anche su Twitter l’hashtag #VotoaiSedicenni non ottiene miglior sorte. “io lo porterei a 21 anni - cinguetta ironico uno - a 16 anni si e no oggi sanno la differenza tra mano destra e sinistra”.