Oltre 200mila in piazza: questi i numeri dell’organizzazione dell’evento Orgoglio Italiano con cui Matteo Salvini e la Lega Nord hanno portato a Roma, il 19 ottobre, tutto il centrodestra per protestare contro il Governo Conte, chiedendo di tornare alle urne. Tantissimi i simpatizzanti e militanti di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Casapound che hanno assiepato piazza San Giovanni fin dalla mattinata, in attesa della manifestazione.

Tantissimi attacchi agli ex-alleati di Governo, in particolare a Grillo. Tra le dichiarazioni più forti quella di Pillon che, a una domanda sulla proposta di Grillo del negare il voto agli anziani ha risposto: "E' un delirio, io non ho parole. Da una parte si sta discutendo di allargare il voto ai 16enni, mentre dall'altro c'è qualcuno che gli anziani li vuole uccidere con l'eutanasia, chi gli vuole togliere il voto e Renzi gli vuol togliere anche Quota 100".

Anche Centinaio non ci è andato leggero con il fondatore dei 5 stelle: "Grillo è un dead man walking. E di conseguenza quando si è politicamente morti, si delira".

Tra i tanti presenti, anche Gad Lerner che, arrivato in piazza, si è trovato faccia a faccia con un manipolo di manifestanti di centrodestra che non hanno perso tempo a circondarlo e avviare un dialogo dai toni molto accesi. "Vattene!" e "Cosa sei venuto a fare qui?" sono stati la colonna sonora del giornalista alla manifestazione, fino a quando il dibattito non si è scaldato parecchio, quando un manifestante ha iniziato ad accusarlo di aver in passato augurato la morte a Matteo Salvini.

Zaia attacca la Raggi, Fontana se la prende con Grillo. La rottura coi 5 stelle è ancora fresca.

Luca Zaia, presidente della regione Veneto, arrivato per l’occasione, non ha perso l’occasione per elogiare la grande organizzazione e la leadership di Salvini, oltre a prendere i di mira i vecchi alleati di Governo del Movimento 5 Stelle: "La storia recente ci ha dimostrato l'importanza delle leadership nella Politica, si pensi a Salvini che ha preso un partito al 3% e lo ha portato dove sta ora, come pure Renzi che fece votare i moderati per la sinistra.

Mi aspettavo tanta gente in questa piazza, basti pensare alle migliaia di persone che dal Veneto sono partite con treni affollati e ai tanti che sono dovuti rimanere a casa – riferendosi a Berlusconi ha poi aggiunto - Queste relazioni le cura direttamente il segretario, ma la piazza non ghettizza nessuno, è un'Agorà aperta.

Ovviamente l'organizzazione è della Lega e se la piazza è piena è grazie a Salvini”. La frecciata è chiara e quello che Zaia probabilmente voleva sottintendere e che ora non è più la Lega a doversi appoggiare a Berlusconi, ma è quest’ultimo ad avere bisogno della Lega per avere visibilità e la possibilità di tornare a governare. Sulla stessa linea di polemica velata, ma sempre aggressiva, non è mancata una provocazione alla sindaca Raggi, più volte accusata dai leghisti di essere incapace di gestire la situazione rifiuti a Roma: “Questa è una piazza grande e rispettosa, lasceremo Roma più pulita di come l'abbiamo trovata". Incalzato poi sui possibili problemi che l'Autonomia differenziata può creare con il Mezzogiorno ora che la Lega è un partito nazionale, ha dichiarato: "Credo di no, si pensi a cosa dicevano sui temi dell'autonomia e il federalismo due grandi italiani Luigi Einaudi e Don Sturzo.

Oggi 11 regioni hanno chiesto l'Autonomia secondo il nostro progetto, 5 già ce l'avevano per Costituzione, quindi ne restano fuori solo 4. Dire che l'Autonomia è una partita del nord significa non capire nulla".

Anche Attilio Fontana, presidente leghista della Lombardia, ha voluto essere presente e sottolineare come la piazza sia tutta merito della Lega : "Questa è la piazza della democrazia, di chi vuol far sentire la propria voce e vuole nuove elezioni. Qui c'è un centrodestra unito che vincerà le elezioni". Successivamente, incalzato da una domanda sulla proposta di Beppe Grillo sul negare il voto agli over 65, Fontan, che di anni ne ha 67, ha risposto stizzito: "Eh, allora io non voto più!

Pazienza… che devo dire? Penso che queste battute dovrebbe farle al cabaret". Dopo gli elogi alla piazza e le critiche al fondatore del Movimento 5 Stelle, fresco ex-alleato, Fontana ha proseguito attaccando anche il Conte Bis, continuando a sostenere che dovrebbe essere la coalizione di centrodestra al comando: "Questo Governo non rappresenta niente, noi invece rappresentiamo l'Italia. Loro stanno cominciando a litigare alla grande, presto se ne accorgeranno. Noi in questi anni abbiamo continuato a portare avanti insieme un buon Governo nelle regioni del nord e in molti comuni, dobbiamo ricompattare quella che è sempre stata una forza unita – per poi concludere dicendo che - Questa grande piazza rappresenta la parte buona dell'Italia, che crede nella volontà popolare.

Stanno cercando di non far esprimere gli italiani, qui ci sono quelli che vogliono esprimersi".

Presente anche un altro dei governatori leghisti, Massimiliano Fedriga, Presidente del Friuli-Venezia Giulia, che ha voluto anche lui sottolineare il sentimento comune della Lega, amareggiata di essere all’opposizione: "Compito della politica è quello di rispettare il volere popolare, in Italia dovremmo prendere lezioni di democrazia da altri Paesi europei. Quello di fare il centrodestra unito è un percorso già ben avviato, specie se invece guardiamo dall'altra parte dove si sono spartiti le poltrone di Governo e poi litigano ogni giorno. Noi abbiamo dei limiti e delle divisioni da superare, ma questa manifestazione è una bella dimostrazione che siamo in grado di fare un'opposizione credibile a questo Governo".

In particolare, incalzato, si è poi espresso su Quota 100, traguardo del governo gialloverde: "Spero che la mantengano, anche per i giovani. Ricordo che infatti il crollo dei dati sulla disoccupazione giovanile sono anche grazie a questa misura. Certo non ci sarà un turnover del 100% ma anche se fosse del 50% sarebbe un buon risultato, perché si rilanciano sia i consumi e si dà lavoro a molti giovani. Chi lotta contro la Quota 100 sta simulando un conflitto generazionale che non esiste: spero che non vogliano lo scalpo dei cittadini di questo Paese". Poi a una nostra domanda relativa all'Autonomia, ha detto: "Essa sarà nel solco della Costituzione, punta sulle competenze e per lo Stato sarà a costo zero perché lascerebbe gestire senza rimetterci nulla

Sul palco di San Giovanni è salito anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, che da poche settimane aveva lasciato Forza Italia, fondando il nuovo movimento Cambiamo!

. L'ex giornalista ha detto, fra le altre cose: "Si guardi a quante Regioni sono governate da uomini del centrodestra, com'è possibile che al Governo del Paese ci sia il PD? Noi dobbiamo prepararci a tornare presto al Governo".

Non è salito sul palco, ma ha partecipato in piazza anche Simone Di Stefano, leader di Casapound, il movimento di estrema destra la cui partecipazione alla giornata era stata motivo di polemiche nei giorni scorsi. Il gruppo filo-fascista ha partecipato senza vessilli nè bandiere, mischiandosi alla folla senza dare nell'occhio. Partendo dalla propria sede situata in via Napoleone III in direzione San Giovanni, il leader di Casapound ha dichiarato alla stampa "Vogliamo un Governo davvero sovranista".

Kean senior difende Salvini: 'non è razzista', Simone Pillon: 'il nuovo Governo fa passare leggi anti-umane'

Tra i tanti militanti presenti alla manifestazione, uno dei più scatenati è stato Biorou Jean Kean, padre del giocatore dell'Everton e della Nazionale Italiana, orginario della Costa d'Avorio, Moise Kean. L'uomo, che vive da tanti anni in provincia di Cuneo, è un fan dichiarato di Salvini e anche in questa occasione ha voluto dire la sua vestendo una spilla raffigurante Alberto da Giussano: "Salvini per me è un salvatore. Lui ha salvato tanti immigrati. Da quando ha chiuso i porti, ci sono state molte persone in meno a morire nelle acque del mare. E' stata una soluzione positiva. Non è vero che Salvini è razzista".

Anche il Senatore Simone Pillon, già protagonista a inizio Legislatura della presentazione di un discusso DDL, ha attaccato il nuovo Governo degli ex alleati, senza risparmiarsi: "Stanno provando a portare a casa delle leggi anti-umane, come quella del suicidio di Stato, sulla quale stanno muovendosi in modo coordinato PD, M5S ed estrema sinistra. Noi siamo convinti che i medici debbano salvare le vite e che lo Stato debba mettersi a fianco di chi sta male, non di togliere di mezzo gli anziani, cosa che qualcuno pensa essere la soluzione. Sui temi valoriali questo Governo è una frana. Questo è un Governo abusivo, andato al potere con una manovra di palazzo, prima se ne va e meglio è". E in conclusione Pillon si è soffermato sulla provocazione di Beppe Grillo relativa al voto agli over 65: "E' un delirio, io non ho parole.

Da una parte si sta discutendo di allargare il voto ai 16enni, mentre dall'altro c'è qualcuno che gli anziani li vuole uccidere con l'eutanasia, chi gli vuole togliere il voto e Renzi gli vuol togliere anche Quota 100. In pratica lavorare finché non si crepa e senza neppure poter votare. E' una società che noi non vogliamo neanche immaginare".

Tra la folla anche l'ex ministro dell'agricoltura Gian Marco Centinaio, che ci ha detto: "Vedo una distesa di persone che vanno oltre la piazza, siamo tantissimi: se erano tanti quando in questa piazza veniva la sinistra, noi siamo molti di più". Interpellato su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, approvati dalla Lega, ma ostacolati da Forza Italia, lo stesso Centinaio ha detto: "Penso che con FI bisogna sedersi a un tavolo e ragionare per fare un programma di Governo, partendo dal presupposto che la Lega ha accettato certe scelte.

Io ad esempio ho votato il RdC nonostante fossi totalmente in disaccordo, ma eravamo in alleanza e l'abbiamo accettato. D'altronde anche Forza Italia in passato ha votato cose con il PD e con Monti. Ma guardiamo avanti". Infine Centinaio ha fatto una battuta sulle recenti affermazioni di Beppe Grillo sul voto agli over 65: "Grillo è un dead man walking. E di conseguenza quando si è politicamente morti, si delira".