Durissimo botta e risposta sul Russiagate all’italiana (o Moscopoli) tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini, fino a pochi mesi fa alleati nel governo gialloverde guidato proprio dal giurista pugliese. Il Premier invita caldamente l’ex Ministro dell’Interno a dire la verità sul ruolo ricoperto da Gianluca Savoini in Russia e a spiegare cosa sia accaduto all’Hotel Metropol di Mosca tra le due delegazioni italiana e russa. Il capitano leghista, per tutta risposta, lo invita polemicamente a svolgere il ruolo di Premier invece di attizzare inutili polemiche.

L’attacco di Giuseppe Conte: ‘Cosa ci faceva Savoini a Mosca?’

Mercoledì 23 ottobre Giuseppe Conte ha sostenuto un’audizione di fronte ai membri del Copasir (il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti) per cercare di chiarire il ruolo degli 007 italiani durante il doppio incontro, avvenuto in Italia nell’agosto scorso, tra il Ministro della Giustizia Usa William Barr e i vertici della nostra intelligence. Gli americani, secondo indiscrezioni, sarebbero stati in cerca di notizie utili per disinnescare il Russiagate che rischia di portare il Presidente Donald Trump all’impeachment. La riunione del Copasir è stata secretata, ma è stato lo stesso Premier in conferenza stampa ad annunciarne il contenuto.

Le parole di Conte hanno però scatenato un putiferio perché, almeno secondo il giornalista de La Stampa, Jacopo Iacoboni, avrebbe cercato di “buttarla in caciara” attaccando Matteo Salvini invece di spiegare i fatti. “Mi sorprende che Salvini pontifichi quotidianamente sulla questione Barr e mi ha sollecitato a chiarirla perché non gli tornava”, ha attaccato Conte affermando di aver già riferito la “verità”.

Matteo Salvini gela il Premier: ‘Ho finito di rispondergli’

Il Premier ha anche rinfacciato al suo ex alleato di essersi recato lui in parlamento al suo posto per rispondere sul Russiagate italiano. Circostanza che gli avrebbe creato enorme “imbarazzo”. Secondo Conte spetta proprio a Salvini “chiarire cosa ci faceva con Savoini in incontri riservati con le massime autorità russe”, visto che Savoini non ricopre “alcun ruolo”.

Un attacco sotto la cintura che, a parere del leader della Lega, è servito solo ad allontanare i sospetti su quanto accaduto tra i nostri servizi segreti e quelli americani sul vero Russiagate. “È strano che una persona che viene interrogata sui suoi atti, risponda insultando il prossimo - ha dichiarato Matteo Salvini questa mattina da Valfabbrica (Perugia) dove si trova per la campagna elettorale - A Conte ho finito di rispondere. Faccia il Presidente del Consiglio se è in grado di farlo”.