Lo scontro tra polizia e manifestanti, a ridosso delle votazioni, si è fatto sempre più violento nei giorni scorsi. Nelle votazioni i democratici hanno fatto il pieno, con buona pace della governatrice Lam che si è espressa in proposito. Oggi le manifestazioni non si sono fermate, ma dall'università di Polyu i funzionari si pronunciano su una probabile fine dell'assedio.
Le manifestazioni nella giornata di oggi
È ancora tensione costante in Cina, nella giornata di oggi, ad Hong Kong, molti lavoratori hanno approfittato della pausa pranzo per bloccare strade e creare difficoltà al trasporto stradale.
In tanti si sono ritrovati nei centri commerciali e in alcuni distretti residenziali molto conosciuti della città. Le persone richiedevano a gran voce "restituite il campus". Il riferimento, ovviamente, è al Politecnico di Kowloon ancora occupato dalla polizia. Un altro slogan è stato "Hong Kong non ha ancora vinto". I dimostranti hanno raggiunto anche il ponte pedonale tra la torre degli uffici World-Wide House e il complesso della Borsa di Hong Kong che è situato a Cental nel quartiere finanziario. Tante persone si sono viste anche sull'altro ponte che si erge tra Prince's Building e Jardine House. Si è manifestato anche sull'altro lato del porto, a Kowloon, più precisamente a Kwun Tong. Intanto la polizia controlla ancora Il campus del PolyU, anche se il management dell'università ha fatto richiesta che il blocco venga rimosso.
Dall'università, epicentro degli scontri, arriva la notizia della probabile fine della protesta
Hong Kong non avrà ancora vinto, secondo quanto affermano gli slogan dei manifestanti, ma c'è anche da dire che i democratici hanno vinto in 17 distretti amministrativi sui 18 in cui si votava. Sul risultato delle votazioni sono state pronunciate parole un pò amare da parte della governatrice Carrie Lam, che nonostante abbia dipinto male l'operato dei manifestanti è stata comunque costretta ad ammettere la sconfitta : "Gli elettori hanno voluto esprimere il loro punto di vista, compresa l'insoddisfazione nei confronti del governo, ma Hong Kong non può tollerare ulteriormente le violenze nelle strade".
Dall'università di Hong Kong (PolyU), che è stato il principale punto in cui una settimana fa si sono concentrati gli scontri, alcuni funzionari hanno fatto sapere che l'assedio è forse arrivato alla sua conclusione, visto che dopo varie perquisizioni, sono riusciti a trovare un solo manifestante. Quelli iniziati il diciassette novembre al Polyu sono stati scontri violentissimi, in quanto la polizia non esitava ad aprire il fuoco e gli studenti, a loro volta, erano muniti di archi, frecce e bottiglie Molotov.