Ong, tribunali e Matteo Salvini. Un triangolo che spesso si è ricomposto nel periodo in cui il leader della Lega era Ministro dell'Intenrno. Gli echi delle sue azioni e delle reazioni non si spengono, però, neanche adesso che è fuori dal governo da mesi. E' stato lui stesso, attraverso il suo profilo Facebook, a condividere una notizia de Il Tempo che racconta come il suo operato sulla nave ong Open Arms sia oggetto di trasmissione di atti da parte della Procura di Palermo ha scelto di inviare il fascicolo al Tribunale dei Ministri scatenando un post di commento da parte del numero uno del Carroccio.
Il dubbio che si pone è se davvero i tribunali non abbiano da interessarsi di qualcosa di più importante. Occorre precisare che l'inchiesta ha avuto origine dalla Procura di Agrigento che l'ha successivamente passata a quella di Palermo e che la vicenda oggetto di indagine ha avuto luogo nel mese di agosto.
Open Arms rimasta in mare per diversi giorni
I fatti riguardano vicende che spesso si sono ripetute nel corso della reggenza del Viminale da parte del numero uno della Lega. Il riferimento va al fatto che la nave Open Arms fu costretta a restare in mare per diversi giorni, in virtù della politica dei porti chiusi operata dallo Stato italiano quando, assieme al Movimento Cinque Stelle, governava il Carroccio.
Le accuse che vengono mosse a Salvini sono quelle di sequestro di persona ed omissione d'atti d'ufficio. L'ultimo passaggio di cui si ha contezza, perciò, è il passaggio del fascicolo dalla Procura di Palermo al Tribunale dei Ministri.
Salvini non indietreggia e difende il suo operato
Toccherà, perciò, al Tribunale dei Ministri valutare l'operato di Salvini in relazione alla questione migranti.
L'iter, adesso, prevede che entro 90 giorni dovranno essere svolte delle indagini preliminari e dovrà concretizzarsi un confronto con il pubblico ministero. Compiuti questi passaggi, secondo quanto riporta Il Tempo, ci sarebbero due strade. Nel primo caso, il collegio dovrebbe provvedere alla redazione di una relazione da trasmettere, unitamente agli atti, al Procuratore della Repubblica, per un'immediata rimessione al presidente della Camera.
Nel secondo, invece, si provvederebbe ad un'archiviazione che sarebbe ufficializzata con un decreto non più impugnabile. Resta da capire adesso cosa accadrà.
Non si è fatta, però attendere la reazione di Matteo Salvini. Attraverso il suo profilo Facebook, il leader della Lega ha inteso lanciare un messaggio piuttosto chiaro. "Ma - ha scritto - in alcuni Tribunali non hanno problemi più importanti di cui occuparsi? Quando tornerò al governo, rifarò esattamente quello che ho fatto: i confini sono sacri, punto". Parole che manifestano una certa convinzione delle proprie azioni.